Le ultime novità sul fronte Pensioni, per la Quota 100 e la futura Quota 41, vengono da Luigi di Maio, il quale ha ribadito (in verità questione chiarita più volte anche in passato) che la riforma pensioni che il governo intende mettere in campo sarà di tipo strutturale; in altri termini, non si tratterà di un intervento limitato a una singola annualità ma di una misura a lungo termine.
Molto interessanti anche le spiegazioni del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ha parlato della norma per i giovani che sarà inclusa nella riforma e delle finestre temporali di uscita per i lavoratori.
Oltre alle pensioni con Quota 100 si spera nell'Opzione Donna
Come anticipato, Luigi Di Maio ha ribadito che la riforma con Quota 100 sarà una misura strutturale e quindi duratura, che darà (secondo le ultime ipotesi) la possibilità di uscire dal lavoro con un minimo di 62 anni di età e 38 anni di contributi. Per quanto riguarda il possibile rinnovo dell'Opzione Donna le notizie scarseggiano, ma al momento resta plausibile che il governo decida di prorogarla.
Per la Quota 41 occorre attendere: non se ne parlerà prima del 2019
Di Maio ha inoltre parlato dell'ipotesi Quota 41, pensata per dare una mano ai lavoratori precoci, per i quali la Quota 100 resterebbe la misura da raggiungere per il pensionamento (dopo la riforma). Una modifica alla legge che permetta ai precoci di lasciare il lavoro anticipatamente secondo regole differenti e più adatte alla situazione di chi, avendo iniziato a lavorare da giovanissimo, ha totalizzato un gran numero di anni di contribuzione in relazione alla propria età, è comunque possibile: Di Maio ha infatti spiegato che la misura non è stata dimenticata ma che, almeno per quest'anno, non se ne può parlare per motivi economici.
Il 2019, ha dichiarato il leader pentastellato, sarà quello in cui si dibatterà della questione.
La norma per i giovani
In una intervista al Messaggero il sottosegretario al lavoro Durigon ha dichiarato che, considerando che chi è stato assunto dopo il '96 e si trova nel sistema contributivo non ha l'integrazione al minimo della pensione (se questa è sotto un certo livello), con la nuova riforma del 2018-2019 si estenderà ai giovani l'integrazione al minimo a patto di avere almeno venti anni di contributi.
Le finestre per la pensione anticipata
Durigon ha parlato anche delle finestre possibili per l'uscita anticipata dal lavoro. L'idea di base è quella di un sistema di finestre trimestrali, tuttavia per i lavoratori nel settore statale le quattro finestre annuali potrebbero diventare due, in modo che si possano coordinare le operazioni finalizzate all'assunzione di nuovo personale ed evitare discontinuità nell'operato delle amministrazioni.