Un fondo previdenziale integrativo pubblico per i giovani: è questa una delle ipotesi di intervento su cui sta lavorando il governo giallorosso mentre resta in primo piano nell’agenda politica, in vista del varo della legge di Bilancio 2020, la riforma delle Pensioni nel suo complesso. Ad annunciarlo è stato oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, del Movimento 5 stelle, che ha ribadito, inoltre, che il reddito e la pensione di cittadinanza così come le pensioni anticipate con la Quota 100 “non si toccano”.

I sindacati: no al fondo integrativo ma le pensioni di garanzia per i giovani

Sulla previdenza, intanto, è allo "studio del governo – ha oggi detto il ministro pentastellato - un fondo integrativo pubblico per i giovani”. Così l’esecutivo intende dare le prime risposte a chi chiede interventi in favore dei giovani che rischiano di non avere un pensione dignitosa per via di lavori precari e discontinui e di tutta una serie di problemi del mondo del lavoro aggravati anche dalla legge Fornero. “È un qualcosa – ha spiegato la Catalfo a margine della stipula della convenzione sul testo unico sulla Rappresentanza a Roma - che intendiamo portare avanti".

L’idea, però non sembra piacere molto ai sindacati. "Ci sono già - ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini - i fondi complementari privati. Dare una pensione di garanzia ai giovani – ha sottolineato il sindacalista commentando la proposta allo studio del governo - non è farlo attraverso i fondi complementari". "Non siamo molto d'accordo - ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - perché già l'Inps deve gestire i contributi previdenziali. Bisogna incentivare di più – ha sottolineato - l'iscrizione dei giovani ai fondi complementari”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il leader della Cisl Annamaria Furlan.

Rassicurazioni del ministro su reddito di cittadinanza e pensioni Quota 100

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha parlato anche della pensione e del reddito di cittadinanza e della Quota 100. "Non si toccano, restano dove sono", ha detto Nunzia Catalfo a proposito delle pensioni anticipate a 62 anni con 38 anni di contributi e del sussidio per i disoccupati che prevede anche percorsi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il ministro ha confermato di fatto quanto già annunciato nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte che oltre a garantire sulla prosecuzione di Quota 100 ha annunciato anche la proroga del regime sperimentale di Opzione donna, la pensione anticipata rosa che consente alle lavoratrici dipendenti di uscire dal lavoro a 58 anni e a quelle autonome a 59 con 35 anni di contributi previdenziali.