Il 23 giugno 2020 una sentenza della Corte Costituzionale ha obbligato il governo ad intervenire per aumentare le Pensioni degli invalidi civili totali. Ed il governo Infatti, nel decreto Agosto ha recepito la sentenza e predisposto l’aumento al cosiddetto milione. La decorrenza di questi incrementi e stata prevista a partire dal 20 luglio 2020 e adesso molti pensionati invalidi sono in attesa di percepire i nuovi importi e gli arretrati spettanti.
Ieri 23 settembre l’Inps ha prodotto la circolare n° 107 con cui spiega nello specifico come andrà avanti l’operazione aumento di queste pensioni. Ed è confermato dall’Istituto che l’aumento a 651,51 euro per chi rientra nei requisiti illustrati dalla stessa circolare, sarà automatico.
La sentenza della Consulta
Come anticipato, tutto è partito da una sentenza della Corte Costituzionale che ha esteso di fatto, ai soggetti invalidi al 100%, ai sordi ed ai ciechi civili totali di età compresa tra i 18 ed i 60 anni, ciò che da tempo viene previsto per gli over 60. Si tratta dell’incremento al milione che fino alla sentenza della Consulta, veniva in effetti riconosciuto ai soggetti con 60 anni o più di età.
Con la sentenza n° 152 del 23 giugno scorso, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale una parte della normativa vigente che si applica a questo tipo di prestazione per invalidi. La parte oggetto della pronuncia degli ermellini è relativa al fatto che l’incremento viene concesso in automatico solo agli over 60, di fatto discriminando gli invalidi al 100%, ma di età inferiore. In effetti la normativa vigente, come la stessa circolare spiega in premessa, prevede che l’incremento al milione e cioè fino a 516,46 euro al mese per tredici mesi, spettasse a chi aveva già compiuto 60 anni ed era titolare di pensione di inabilità. Gli ermellini in pratica, hanno sottolineato come il bisogno di tutela di fronte ad invalidità totali deve essere identico sia per un ultrasessantenne che per uno più piccolo di età, dal momento che visto l’identico stato di invalidità al 100%, le esigenze dovrebbero essere le medesime.
Cosa ha deciso il governo nel decreto Agosto
La sentenza ha obbligato quindi l’esecutivo all’intervento che p stato messo in atto nel decreto Agosto, cioè nel decreto legge n° 104 del 14 agosto 2020, quello che reca “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”. Questo atto prevede testualmente che con effetto dal 20 luglio 2020 la normativa venga modificata e che l’età minima per avere accesso all’incremento passi da 60 anni a 18 anni. Pertanto con decorrenza 20 luglio 2020, l’Inps riconoscerà agli invalidi civili totali, ai ciechi e ai sordi, che risultano beneficiari della pensione di inabilità, una maggiorazione dei loro assegni tale da portare gli stessi alla cifra di 651,51 euro al mese sempre per tredici mesi.
Aumento pensioni inabilità, i requisiti reddituali
Oltre al requisito della maggiore età, il beneficio dell’incremento prevede anche altre condizioni, tra cui quelle reddituali. Il limite di reddito per rientrare nel beneficio previsto è pari ad € 8.469,63, che altro non è che i 651,51 euro di importo massimo erogabile con l’incremento, moltiplicato per tredici mensilità. Si tratta del limite reddituale del pensionato non coniugato. Infatti per i coniugati, resta il limite di 8.469,63 euro di reddito proprio, ma allo stesso tempo non si deve superare il limite di 14.477,42 euro cumulati con il coniuge. I redditi da prendere in considerazione sono quelli assoggettabili ad Irpef e non, a tassazione corrente, a tassazione separata e i redditi con ritenuta alla fonte.
In altri termini, sono esclusi dal computo di questi limiti reddituali, il reddito della casa di abitazione, le pensioni di guerra, le indennità di accompagnamento e i trattamenti di famiglia. Dal momento che il correttivo richiama alla legge 448 del 2001, che prevedeva l’incremento al milione per gli over 60 solo dietro domanda, anche per i nuovi incrementi destinati anche ai chi ha più di 18 anni di età, sarà necessaria la domanda. Nella circolare l’Inps specifica che la domanda dovrà essere prodotta entro il 9 ottobre 2020 per poter ottenere l’incremento fin dal primo agosto, con conseguenti arretrati. Per chi invece non farà in tempo a presentare istanza entro il 9 ottobre prossimo, l’incremento scatterà dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.