No alla legge Fornero e sì a una riforma delle pensioni capace di rendere più flessibile l’uscita anticipata dal lavoro e l’accesso a nuove forme di prepensionamento: è questa, in estrema sintesi, la linea della Lega di Matteo Salvini sulla questione previdenziale ribadita oggi durante un incontro tra i parlamentari del Carroccio.

"Abbiamo parlato – ha spiegato il leader leghista a margine dell’assemblea con deputati e senatori del suo partito - di manovra”, e in particolare “dell'impegno economico della Lega per difendere le Pensioni”.

Pensioni, il leader della Lega: ‘Scaloni dal 1° gennaio non sono la soluzione’

La Lega in questi mesi ha difeso la Quota 100, la misura introdotta in via sperimentale dal vecchio governo "gialloverde" e destinata a concludersi il 31 dicembre del 2021. Una misura simbolo per la Lega, che però sembra abbia ormai il destino segnato, infatti il governo guidato dal premier Mario Draghi non ha intenzione di prorogarla. “Sicuramente – ha detto oggi Salvini ribadendo la contrarietà alla riforma previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti - il ritorno alla legge Fornero con scaloni dal primo gennaio dopo il Covid non sono la soluzione”.

Il Carroccio sulla questione delle pensioni rimane in prima linea visto che da anni ne fa un cavallo di battaglia, nel 2015 propose anche un referendum abrogativo, raccogliendo più di 500mila ma il quesito referendario fu giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale. “Siamo al lavoro – ha aggiunto il segretario della Lega - per trovare una soluzione equilibrata”.

Dunque la Lega auspica un confronto nella maggioranza senza posizioni preconcette che possano fare saltare tutto. Sono diverse le proposte che saranno sul tavolo della discussione con il governo Draghi. La Quota 41 è la misura su cui Salvini ha insistito in questi anni, In questi giorni dal dibattito emerge l’ipotesi quota 102-104.

Sarà il governo a dover prendere la decisione finale trovando le relative coperture finanziarie.

Matteo Salvini su Pensioni: ‘Siamo a lavoro per aiutare i lavoratori precoci’

“Siamo al lavoro – ha detto Salvini - per aumentare il tetto della flat tax fino a 100mila euro”. Ponendo l'attenzione anche sui lavoratori precoci che da anni reclamano, in particolare, la Quota 41, ovvero la possibilità di poter andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Proposta che finora non ha mai trovato spazio - neppure in via sperimentale come avviene per Opzione donna, Quota 100 e Ape social – nelle diverse leggi di Bilancio che negli ultimi anni hanno in qualche modo affrontato la questione delle pensioni.

“Siamo al lavoro per aiutare i lavoratori precoci, quelli che hanno cominciato a lavorare giovani", ha poi concluso il leader leghista.

Prosegue dunque il dibattito politico, economico e sindacale sulla questione previdenziale. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno fatto sentire proprio oggi la loro voce per sollecitare all’esecutivo l’apertura del tavolo di confronto, ancora però non è arrivata nessuna convocazione da parte di Palazzo Chigi.