Sul sito “Pipeburn” descrivono in maniera cruda, essenziale, l’archetipo di una café racer: Serbatoio e sellino. Questo, secondo gli esperti del sito, sarebbe il distillato di una “Moto custom”. Chiaro di luna il termine con cui i vecchi distillatori di contrabbando indicavano il distillato di alcool prodotto agli inizi dello scorso secolo. Il richiamo è all'essenza, a quello che in fondo si cerca quando si beve una bevanda alcolica, l’ebrezza.
Subito dopo ci tengono a specificare che senza gomme, motore e sterzo una moto non esisterebbe. Il concetto è comunque chiaro. Provate a mettere il parafango di un’utilitaria su una Ferrari…sì, ok, il motore sarà sempre quello, ma finirebbe tutto. Accade così che la moto di De Palma Cycles di Barcellona sia stata ispirata dall’Honda RC110, anzi, che il serbatoio e il sellino della RC110 abbiano ispirato l’intera opera di De Palma. Poco male! Per la Suzuki "Yellow Weapon" era bastato il colore di una moto da cross del '70 per scatenare la fantasia del designer.
Il designer spagnolo dall’animo rock
Lui si chiama Gregorio Fernandez e nel suo passato punk, rock e bande motociclistiche non sono mancate. Niente teatrini, fronzoli o troppi tasselli alle ruote. La moto da cui è partito è annoverata tra le più classiche da cui far nascere una hand-made, una Honda 750 del 1992, moto che combina praticità e disegno secondo lo stesso Gregorio. Il motore è stato sostituito con quello di una 750 del 2000, ha meno di 20.000 km ed è stato dipinto di nero…che ci sta sempre bene! La semplicità del disegno richiama quello della Yamaha XJR1300 Skullmonkee, sebbene radicalmente diversa.
Adattarsi alla RC110
In un periodo in cui le idee sulle café racer vengono poste su un piatto d'argento, come nel caso della Yamaha XSR700, Gregorio confessa che adattare il sellino di un'Honda RC110 del 1961-62, seppur una replica, a questa 750 non è stato facile.
Ma la RC110 da sempre è stata la sua musa, per Fernandez, e così, in qualche maniera, le linee orizzontali pronunciate del serbatoio hanno trovato come ancorarsi al telaio. Confessa anche che il design di Soichiro ha ispirato non poco le linee della sua motocicletta.
E poi tutto il resto
Il passo successivo è stato quello di aggiungere la forcella di un CBR900 Fireblade. Il loro disegno classico, la lunghezza e la qualità hanno indirizzato la scelta. Le pinze dei freni Nissins a 4 pistoni sono state prese come si trovavano dal CBR900. I dichi posteriori sono stati mantenuti e modificati per ottenere un aspetto anni '70.
Il nuovo sellino è stato realizzato in acciaio, pelle e rivetti metallici.
Vengono mantenuti i due posti, qualora ce ne fosse l’esigenza, e le staffe in acciaio hanno aiutato in questo proposito. Il codino si armonizza al tutto con forme rotonde ed uno stop rotondo con attorno la scritta “Fuck off” a ricordare sempre che si tratta di rockettari trasgressivi. Gli scarichi, accorciati, dipinti di nero e con silenziatori, adottano la soluzione 4 in 2. L’air box è stato sostituito da filtri a cono e la batteria ben nascosta.