E’ facile storcere il naso e soffermarsi poco sui contenuti tecnici della YamahaXSR700, quando la si vede passare o si va a vederla in concessionaria. Le sue linee – inutile nasconderlo – sembrano mancare di un certo appeal. Poco male. Ad Iwata sembra, infatti, che questa Moto sia stata pensata proprio per essere “rimodellata”. Come fare? Ancora una volta ci pensa il progetto Yard Built, o meglio, i customer chiamati dalla casa giapponese che hanno il compito di ripensare i componenti – quasi sempre si tratta di modifiche estetiche – e di creare dei kit commerciali per riprodurre il lavoro.
Va sottolineato, però come, la “regola del gioco” sia che la moto non debba subire modifiche strutturali irreversibili, come tagli o saldature…in qualunque momento è possibile ritornare alla XSR base.
Fratelli di Istanbul
Questo è stato il turno dei fratelli turchi Uzer, incaricati dalla Yamaha di elaborare la XSR700. Prima di cimentarsi nelle moto, Can, uno dei fratelli, era – e lo è ancora – una skater, mentre Mert un pubblicitario digitale. Prima di spiegare com’è andata la storia, preme ricordare che la XSR700 è dotata di una coppia non indifferente per la categoria e si presta bene a certe interpretazioni estreme.
Stile tracker
Forse non è necessario spiegarlo, basta dare un occhio alla Bunker Mentality, per capire che le corse tracker hanno influenzato il design della moto.
“Volevamo imprigionare quello spirito di libertà che è proprio delle due ruote” commentano i due fratelli. Da qui: leggerezza, agilità e libertà che caratterizzano la loro creatura. Le ruote sono a raggi, con l’anteriore di 19 pollici (vedi Super Ténére), gommate Goldentyre GT201. Le forcelle derivano da una MT-09 e contribuiscono, insieme alle ruote, a una guida abbastanza estrema.
Il manubrio è Renthal, mentre il tachimetro è stato preso in prestito da una FZ-07. La sella è scamosciata, più alta di 6 cm e piatta, così da permettere un’ampia mobilità al motociclista. Le cover del serbatoio, i pannelli laterali e le covers dei radiatori sono stati realizzati a mano, utilizzando pannelli di alluminio di 2 mm. Guardandola viene in mente l’Husqvarna Vitipilen 701.