Vedendo un’Honda CX500 in concessionaria, la prima cosa che viene in mente è quella di cambiare il telaio, troppo goffo e penzolante, la seconda è quella di guardare altrove e lasciar stare. I ragazzi di Auto Fabrica, per fortuna, hanno avuto un approccio differente e hanno deciso, invece, di seguirne le linee. Una volta spogliata la Moto, hanno iniziato a ripensare al design che avrebbe avuto, innamorandosi letteralmente del brutto anatroccolo e del cigno che sarebbe diventato - qualcosa di simile all'Harley Sportster AW16.

L’armonia delle forme

“La sorpresa stava proprio nel telaio e nella sua forma organica” spiega Bujar Muharremi “Con un profilo laterale davvero superbo”. “Abbiamo giocato un po’ con l’idea di lavorarlo, ma poi tutto si è trasformato in un peccaminoso piacere”. Così, il ragazzaccio ha semplice tolto via tutto e immaginato un profilo complementare del corpo della moto. Un serbatoio in alluminio battuto a mano - vedi Suzuki GSX-R 750 di ICON1000 ha fatto il resto; un’unità slanciata che fluisce senza soluzione di continuità in un trespolo arrangiato.

L’equilibrio dell’acqua

Il corpo del lavoro è impressionante, quasi in forma liquida. Sono presenti richiami alla Yamaha “Type 6” creata dalla stessa officina tempo addietro.

“La Type 6 era un esercizio di forme metalliche e ha portato il nostro stile e i nostri strumenti di lavoro a un livello diverso – forse non superiore – mai visto prima” ribadisce il direttore creativo Bujar Muharremi

Il “tipo” dalla memoria Bugatti

Già dal nome – ma è solo un’idea di chi scrive – viene in mente qualcosa. Si, forse sono due mondi lontani - o forse no – ma quel modo di battezzare ogni nuova creatura con “Tipo” seguito da un numero, non può che riportare alla mente una leggenda del mondo dei motori.

I più avranno capito, si parla di Bugatti. Probabilmente i più giovani avranno qualche difficoltà ad associare questa sigla al marco “franco-italiano, ma solo perché gli ultimi modelli – vedi Bugatti Veyron – hanno abbandonato la mitica sigla “Type”. Su tutte basta ricordare la Type 35, praticamente una leggenda nel mondo delle quattro ruote.

Ma non è solo una questione di nome. Le linee sembrano una trasposizione su due ruote dei carrozzieri di Ettore Bugatti.

I dettagli che fanno la differenza

Il tappo della benzina, con apertura a scomparsa, è uno di quegli elementi che la dicono lunga sulla cura maniacale dei dettagli che hanno accompagnato la progettazione di questo piccolo capolavoro di ciclistica. La linea della Type 8 si abbassa sul posteriore grazie alle sospensioni Maxton ribassate e alle molle Hagon. Le ruote Comstar hanno lasciato il posto ai raggi. La forcella anteriore è stata presa inm prestito dalla CB450 TLS. Motogadget il tachimetro. I commenti sullo scarico sono superflui, ma vale la pena ricordare che solo per assembrarlo, sono stati necessari oltre 200 elementi.