Non c'è dubbio che questo argomento potrebbe essere liquidato semplicemente con alcune righe oppure con la scrittura di pagine e pagine. Purtroppo però la situazione è veramente grave e personalmente vedo pochi spiragli all'orizzonte. Certamente ognuno spiega la crisi in modo diverso e secondo le proprie vedute; per me la crisi odierna è la sommatoria di molteplici difficoltà interne nazionali che iniziano nel dopoguerra e vanno avanti sino agli anni recenti a cui si sono poi sommate problematiche e vicende esterne europee ed internazionali.

In primis va sottolineata la conduzione della politica italiana; senz'altro molto spesso abbiamo assistito ad atteggiamenti che non sono stati consoni al ruolo che i nostri politici ricoprivano; certamente abbiamo avuto sentore in tutti questi anni di sprechi e di sperpero di denaro pubblico che hanno senz'altro mostrato una gestione politica disinvolta e magari poco attenta ad evitare spese inutili.

A queste difficoltà va poi aggiunta l'assenza della difesa dei mercati interni europei che hanno consentito l'invasione massiccia di prodotti asiatici a basso costo nei mercati europei, anche se molto spesso con qualità ed eccellenze veramente discutibili.

Il costo del lavoro molto inferiore al nostro e la mancanza di norme e regole hanno favorito le produzioni estere a tutto svantaggio di quelle nazionali. A questo poi si aggiungono gli ultimi e più recenti problemi che hanno riguardato e che riguardano l'euro e le imposizioni fatte dalla UE che va detto, anche se giuste, hanno inciso pesantemente sulla vita sociale del Paese il quale nell'intento di allinearsi  a regole e norme europee ha purtroppo aumentate le tasse, contratto i consumi, azzerato la produzione, dimezzato il lavoro. Termino questa mia carrellata, veramente breve in quanto è indubbio che ci vorrebbero pagine e pagine per spiegare tutto, ma ciò è anche purtroppo molto inutile.