A Isili non tutti amano il verde. Succede sempre più frequentemente di sentire una motosega mentre ci si trova in casa, in ufficio o comunque in un luogo chiuso. Lo spettacolo è sempre lo stesso: ci si affaccia alla finestra, si esce sul balcone o in strada e ci si trova davanti ad alcuni individui armati di tutto punto che fanno piazza pulita. Così, di punto in bianco, come se ci si svegliasse una mattina e si decidesse che "quella pianta non serve, va eliminata".

Nessuno avrebbe da ridire se ci fosse un motivo valido come problemi di allergia ad una determinata pianta, un albero secco o danni consistenti ad esempio alle strade o ai marciapiedi. Al contrario la quasi totalità delle volte che si domanda il perché di tale atto ci si sente rispondere con frasi incredibili del tipo che si taglia per far crescere altri alberi o, ancora peggio, "quell'albero a cosa serve, dato che ce ne sono altri?".

Ai cittadini di Isili è incomprensibile il concetto per cui una pianta sana che non crea problemi (la quale magari ha impiegato 20 o 30 anni per crescere) debba essere abbattuta per piantarne ipoteticamente un'altra che, se tutto va bene, tra 10 anni verrà tagliata nuovamente per lo stesso ragionamento.

Alcuni cittadini sono bloccati dato che non si conoscono le leggi per la tutela dell'Ambiente e non sanno neanche se ne esistano o meno. Inoltre se si domanda chi è il mandante dell'operazione la maggior parte delle volte non viene fuori il nome di chi ha dato l'autorizzazione. In situazioni simili non si può non pensare che ci sia malafede e che qualcuno voglia semplicemente eliminare le piante per motivi o necessità personali.

Alcuni cittadini rimangono allibiti, come una signora che asserisce: "un albero ci mette tanto a crescere, dà ossigeno e viene distrutto in trenta secondi. Vogliono una landa desolata?". Ragionamento non del tutto sbagliato se si pensa che vi sono zone che negli anni sono passate dall'avere parecchio verde allo squallido grigio cemento, dove tutta questa bellezza data dalla "landa desolata" non c'è.

Poi, però, in estate ci si scanna a vicenda per poter avere un posto all'ombra per parcheggiare la macchina.

Chissà, tra 15 anni magari potremo tutti goderci l'ombra grazie ai nuovi alberi che (non) vengono piantati ora al posto di quelli abbattuti.

Vivere in un mondo senza alberi è come vivere in un mondo in frana e senza ossigeno. Se ce ne fossero di più, non assisteremmo alle catastrofi di questi giorni" - Vittorio Mascagno, dottore forestale specialista del Parco Natura di Bussolegno