L'ironia che diviene tragedia. Non siamo a teatro ma il monologo imposto all'attenzione del pubblico è fuoco che cova sotto le ceneri e si incendia, ad ogni piè sospinto, per le vignette che divampano contro Allah ed il suo profeta. Impossibile immaginare l'Italia senza gli altisonanti paragoni nell'alto dei cieli in cui Berlusconi è ormai di casa. O senza Prodi che avrebbe macinato milioni solo prestandosi come sponsor ad un salumificio.
O, infine, senza Renzi che raccoglie consensi e pernacchie alla modica cifra di ottanta euro. E l'Islam sarebbe intoccabile? Il colore sinistro che scambia l'immigrato per un voto è il tappeto rosso steso da anni all'onda anomala di musulmani che usano l'Italia come ingresso principale per l'Europa, senza più nemmeno bussare. Basta lasciare una carretta senza controllo in alto mare che, SOS, ci precipitiamo per l'altrui salvezza. Ma chi salverà le nostre anime? Stendiamo sempre una mano. Come Ahmed, il poliziotto francese dal nome beffardo che, prima di essere trucidato, ha tentato di fermare il commando.
L'Islam appare propedeutico al fanatismo militarizzato che brucia le chiese in Africa e che arde la carità cristiana dei nostri (infedeli) missionari dediti all'evangelizzazione, del tutto inconsapevole che la tolleranza non è unilaterale.
La libertà predicata da Voltaire ai tempi dell'Illuminismo non tiene conto dell'antagonista, che se ne frega del tuo rispetto e sopprime la tua idea a costo di ucciderla, uccidendoti. Di una guerra di religione stiamo parlando: il terrorismo imbarbarito dall'addestramento militare, il bigottismo elevato al fanatismo (dal Corano, Sura 2.193 'Combatteteli finché l'Islam non regni sovrano'), il paradiso da guadagnare (Sura 4.96 'Una ricompensa immensa'). Nel recente viaggio in Turchia Papa Francesco, nella carità del pensiero cristiano, accoglie l'amore per il prossimo, accollandosene anche la religione.
Ciò comporta l'allattamento di una serpe in seno (Sura 8.12-17 'Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo...avranno il castigo del Fuoco!...Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah...'), chiamata Islam e concepita come unica e non disposta al dialogo, né tra religioni né tra le genti. Le previsioni non Fallaci di Oriana sull'Eurabia ('Il nemico è in casa nostra') adesso sono sulla bocca di tutti ma la Fatwa di Khomeini contro Salman Rusdhie, autore dei Versi Satanici nel 1988, avrebbe dovuto lanciare un grido d'allarme già quindici anni prima. Si è pronunciata pure la Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo sulla vicenda del crocifisso in classe, ribaltando in sede di ricorso la sentenza del 2009.
In prima istanza era stato deliberato che 'La presenza di simboli religiosi nelle aule violasse il diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e il diritto dei bambini alla libertà di religione e di pensiero'. Invece, nel 2011, 'prevedendo l'obbligo di rispettare il diritto dei genitori di assicurare la formazione secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche' la Corte precisava che 'non c'è alcuna prova che la sua visione sulle pareti di un'aula scolastica possa avere un'influenza sugli alunni'. Passano quasi inosservati, invece, i bambini musulmani che da grandi vogliono fare i kamikaze, con i propositi suicidi assecondati, e non sedati, dall'imam di turno. La nostra preoccupazione non sarà più quella di costruire moschee sul territorio nazionale per attingere ad altri bacini elettorali (non meno di 200 compresi i centri islamici).
Sarà quella che i bambini kamikaze nel frattempo siano cresciuti. Non intendiamo essere razzisti, ci mancherebbe altro: il rispetto di tutti verso tutti e le altrui opinioni è un valore che andrebbe però perseguito con maggiore forza. Sempre e ovunque.