Poche settimane fa due giovani sono morti per ecstasy e dei minorenni sono finiti in coma etilico. Il problema sembra esploso all'improvviso,ma ci conviviamo da anni,in silenzio. Fino a quando succede la tragedia.La televisione coglie la palla al balzo per creare i suoi talk show (più show che talk) e discutere sul tema,improvvisamente con la verità in mano,puntando il dito verso uno o l'altro colpevole.

Ma non c'è un colpevole.Lo siamo tutti,per non aver cercato di migliorare le cose,per aver lasciato le regole allo sbando. E solo ora se ne parla,ora si fanno campagne anti-droga e maggiori controlli.Ora, quando ormai è tardi.È incredibile come per risolvere un problema sia necessario che questo arrivi al suo culmine.E che non si venga a dire "io non sapevo", perché purtroppo basta guardare negli angoli delle piazze per vedere ragazzini con una bottiglia di birra in mano e una sigaretta, che ahimè, paradossalmente sarebbe meglio fosse davvero una sigaretta.

I casi più discussi

Lamberto Lucaccioni aveva soltanto 16 anni la notte i cui ha perso la vita per dell’ecstasy.Si trovava con degli amici alla discoteca Cocoricò a Riccione.Il pusher è un ragazzo di 19 anni,conoscente di Lamberto.Il 19enne ha venduto loro 3 gr di mdma che Lamberto e amici avrebbero poi sciolto in una bottiglietta,dividendosela tra loro.Lamberto si è sentito male alle 4 del mattino e all’arrivo in ospedale non c’è stato più nulla da fare. 

Di Ilaria Boemi si è parlato moltissimo a causa anche di alcuni commenti inappropriati sul suo look,quando invece il problema è un altro: era una ragazza di sedici anni che quella brutta sera è stata trovata morta sulla spiaggia di Messina dopo che due amici hanno dato l’allarme per poi scappare.Si crede che Ilaria e amici avessero comprato dell’ecstasy da un 25enne.

L’ecstasy è stata poi sciolta nella birra, mix che è stato letale per Ilaria che è stata accompagnata dagli amici a prender aria sulla spiaggia per riprendersi, invano.Gli inquirenti sono alla ricerca del pusher.

Un problema di educazione

Il problema sta nell’educazione di questi ragazzi.Un adolescente è facilmente influenzabile dall’ambiente esterno di coetanei e ragazzi poco più grandi ed è ribelle,soprattutto nei confronti delle proibizioni dei genitori.E' vero,il proibizionismo non serve a nulla, ma anche concedere tutto è altrettanto sbagliato.La legalizzazione delle droghe leggere non può essere la soluzione al problema.Se in una città tutti buttano immondizie a terra,la soluzione non è una legge che lo permette.

In questo modo si fomenta il degrado sociale.

Ormai la maggioranza dei giovani fa un uso di droga (leggere e non);autorità e gente comune lo sanno bene, eppure non si fa nulla.Con questa indifferenza è come se la droga fosse già legalizzata.Non è possibile che per divertirsi ci sia bisogno dell’aiutino.E’ giusto che i ragazzi facciano le loro esperienze,che si divertano,ma non fino alla morte.I ragazzi hanno bisogno di stimoli per crescere e di aiuto perché possano trovare un loro posto nel mondo,conoscendo il valore della vita.Il mondo sta cambiato, anzi è già cambiato.Stiamo vivendo una sorta di disagio della civiltà post moderna, vogliamo toglierci l’etichetta di conservatori per quella di liberali;ma non è accettando tutto senza regole che lo si diventa.Così facendo si fomenta il degrado e il disagio.In questi termini non si sta parlando solo del tema della droga,ovvio. 

Dovremmo riflettere sui disagi che attanagliano il nostro paese tra cui il problema qui discusso.Quelli qui esposti solo spunti di riflessione perché qualcosa smuova le coscienze,così da cominciare a curare,il disagio culturale e sociale di oggi e far sì che le nuove generazioni crescano in un mondo in sviluppo, non in degrado.