Il 7 gennaio del 2015 una drammatica notizia colpì gli animi di milioni di persone: la 'sede satirica' di Parigi di Charlie Hebdo fu fatta oggetto di un attentato terroristico. Questo grave attentato provocò 12 vittime e diversi feriti. L'attacco venne rivendicato dalla branca Yemenita di Al-Qaeda e fu la sete di vendetta contro la pubblicazione delle vignette su Maometto che li spinse a compiere questa strage.

L'attentato, i terroristi e le reazioni del mondo

Nella tarda mattina del 7 gennaio due individui con il volto coperto (si scoprì poi che i responsabili furono i due fratelli franco-algerini Said e Cherif Kouachi) armati di Kalasnikov entrarono negli uffici della redazione di Charlie Hebdo e prendendo in ostaggio una disegnatrice la intimarono di immettere il codice numerico per entrare nei locali. La ferocia dei due fratelli fu enorme, in quanto spararono contro i dipendenti gridando "Allah è grande", uccidendo dodici persone. Altri dipendenti riuscirono a salvarsi rifugiandosi nei piani alti della sede e ripresero tutte le scene terrificanti che avvennero davanti ai loro occhi (fece il giro del mondo l'uccisione di un poliziotto colpito mortalmente alla testa).

I morti in totale furono 19; 12 morirono nella redazione di Charlie Hebdo, mentre gli altri successivamente (quattro persone persero la vita nell'attacco alla catena di supermercati Kosher, mentre una poliziotta morì per una ferita mortale alla testa). Il giorno successivo un terzo attentatore Amedy Coulibaly si barricò in un supermercato e prese alcuni in ostaggio; dichiarò che li avrebbe rilasciati se fossero stati liberati i due attentatori di Charlie (alla fine Coulibaly uccise quattro cittadini francesi di origine ebraica, chiarendo che queste cinque uccisione furono fatte per evidenziare lo sfondo antisemita). I due fratelli furono uccisi in una tipografia di Dammartin-en-Goele dove si rifugiarono, mentre il terzo attentatore durante un'irruzione delle forze di sicurezza nel supermercato.

Il Presidente francese Francois Hollande condannò l'attentato e dichiarò che sarebbero stati trovati i colpevoli; tutto il mondo politico espresse vicinanza alla nazione francese. L'11 gennaio a Parigi si tenne una manifestazione a cui presero parte tutti i leader europei; parteciparono in tutto oltre due milioni di persone e fu una grande dimostrazione di solidarietà alle vittime e ai loro familiari.

Parigi e l'allerta terrorismo sempre alta

L'attentato a Charlie Hebdo non fu l'unico che la città francese subì nel 2015. La sera del 13 novembre trovarono la morte ben 130 persone in un attentato multiplo al teatro Bataclan, allo Stade De France e a tre ristoranti della città parigina. L' attentato fu rivendicato dall'Isis e si trattò di una risposta alle politiche contro lo Stato Islamico portate avanti dalla Francia negli ultimi mesi.

La Francia dopo novembre vive quotidianamente con l'incubo terrorismo, ma le misure di sicurezza elevate al massimo rendono le città più sicure. Il Capodanno 2016 a Parigi è stato vissuto con l'allerta terrorismo, ma tutto questo non ha impedito ai francesi di festeggiare assieme l'arrivo del nuovo anno, che sperano tutti possa essere migliore del 2015.