Finalmente abbiamo le prime indicazioni sui nuovi sindaci e gli addetti ai lavori sono già in pista per i commenti della settimana e a far calcoli sulle percentuali previste per i ballottaggi di metà giugno. Intanto si sono già dimenticati i commenti negativi sui vari dipendenti di enti e municipalizzate che hanno svolto il lavoro al seggio come scrutatore o presidente.
Contare i voti è stato quasi impossibile
Eppure l'organizzazione di queste elezioni ha previsto l'apertura dei seggi dalle 7.00 alle 23.00 di domenica e lo spoglio nelle ore immediatamente successive, sia per il comune che per i municipi. Questo non solo ha comportato 14 ore di lavoro per l'apertura al pubblico ma di altre 3 o 4 ore per la preparazione del sabato e di tante, troppe ore, dedicate al conteggio delle schede e di tutti gli adempimenti connessi al voto. In moltissimi casi le operazioni di conteggio complicate dal voto disgiunto e anche dall'ampio numero di liste presentate si sono protratte fino alla tarda mattinata.
Come si vede nella foto, a mezzogiorno di lunedì 6 giugno la situazione del centro di consegna a Roma, nella ex Fiera di Roma a Via dell'Arcadia, era ancora di grande e sorprendente affollamento.
Il seggio elettorale: un lavoro da 3 euro l'ora
Facendo un calcolo di quanto ha lavorato uno scrutatore arriviamo a risultati impressionanti: 30/40 ore di impegno senza interruzione per assicurare ai cittadini italiani la correttezza della gestione dell'espressione dei nostri voti. Ora, se consideriamo che uno scrutatore avrà un compenso fisso di 145 euro per l'intero turno elettorale e lo dividiamo per il tempo impiegato realmente per espletare tutti gli obblighi previsti scopriamo che il compenso si aggira a poco più di 3 euro l'ora.
Per i rappresentanti di lista, essendo volontari, nemmeno quelli.
Votare è sempre un momento di democrazia
Nei prossimi giorni si continuerà a parlare dei risultati elettorali ma probabilmente nessuno avrà modo e tempo di ricordare coloro che hanno consentito di vivere un momento di democrazia che ancora esiste e resiste nonostante tutto. Il primo atto di ogni nuovo sindaco dovrebbe essere proprio un ringraziamento pubblico a chi ha permesso alla macchina organizzativa di funzionare al meglio anche in questa occasione e non certo per interesse economico perché, come abbiamo visto, si guadagna facilmente di più facendo altri lavori. Prendiamo a prestito le parole di un pilota Ferrari quando ha vinto un gran premio affermando: "Grazie ragazzi". Grazie! Anche da parte nostra.