Un esercito di insegnanti è pronto ad impugnare tutto l’impianto normativo della nuova riforma scolastica, iniqua e piena di falle rispetto a quella che doveva essere considerata il trampolino di lancio per molti docenti che attendevano da tempo la loro immissione in ruolo. In effetti le assunzioni ci sono state ma queste sono state condizionate dalla necessità di dover ricoprire a livello nazionale tutti i posti, che per tradizione, erano da sempre vuoti al nord Italia.
Assunzioni per comparti stagni: troppe insensatezze poco trasparenti
In queste ore tutti sono convinti che il famoso algoritmo di calcolo del Miur non abbia funzionato, nonostante le smentite ufficiali della Ministra Giannini e del suo vice Davide Faraone. Gli stessi sottolineano la regolarità di tutte le operazioni finora effettuate. Insomma, una situazione davvero grottesca e insensata. Se poi consideriamo alcune stranezze tutto diventa incomprensibile e fuori da ogni logica. Ci si chiede, infatti, come mai la Buona Scuola abbia messo in atto una modalità di assunzione attraverso fasi a comparti stagni.
E qui casca l’asino! Che senso ha avuto assumere gli insegnanti nell’anno scolastico precedente, distinguendoli per fasi se domani di questa distinzione non rimarrà traccia? Non solo, ma chi è stato assunto tramite la Fase C della Legge 107/15 si ritroverà, quasi certamente, avvantaggiato rispetto ai colleghi più titolati della Fase B.
L’apoteosi delle discriminazioni tra docenti appartenenti a caste diverse si è verificata con i recenti trasferimenti della fase di mobilità 2016/17. Il prossimo anno scolastico, quando ci si accorgerà che sia i docenti assunti attraverso la Fase B che quelli della Fase C si mescoleranno insieme, con promiscuità, per diventare improvvisamente tutti una stessa cosa, finalmente le gravi irregolarità saranno macroscopicamente note a tutti.
Queste strane Fasi B e C: ma qual è il vero motivo di questa distinzione?
Le fasi di cui sopra, insomma, non hanno avuto nessun senso, a partire dal contratto: entrambe, infatti, prevedono una durata triennale. Se poi pensiamo che i docenti con più esperienza, cioè chi aveva un punteggio più alto, si troveranno a svolgere durante il prossimo anno scolastico l’incarico precedentemente assegnato, per legge, ai colleghi della fase C, le assurdità saranno ancor di più clamorose.
Ma le perplessità diventano apicali se consideriamo il fatto che il famoso girone della morte, chiamato ‘potenziamento’, ironia della sorte, potrebbe essere più frequentato, paradossalmente, dai docenti della Fase B rispetto ai colleghi assunti in Fase C.
Questi ultimi, come per magia, si troveranno ad insegnare la loro materia curricolare, senza che nessuno possa recriminare a proposito di queste scelte. Tale tesi è avvalorata dal fatto che molte istituzioni scolastiche hanno abolito, per editto, l’anzianità di servizio come criterio fondamentale per l’attribuzione dei docenti alle classi. Un'altra verità che sta emergendo in questi giorni ha dell'incredibile: alcuni insegnanti con trent'anni di servizio si troveranno a fare potenziamento, in barba all'esperienza e al merito.
Che fine hanno fatto le GaE? Uno sbaglio atroce che ha ucciso il merito
Tutto questo è assurdo! L’amarezza, lo sconforto, la frustrazione e la consapevolezza di molti docenti circa la mancanza di trasparenza relativa ai criteri di assegnazione delle sedi e degli ambiti scolastici agli stessi, sta regnando sovrana.
Qualcuno pensa, persino, che dietro queste scelte si celano interessi e motivazioni personali per avvantaggiare alcuni parenti illustri di qualche personaggi politici di primo piano, i quali avrebbero orchestrato e messo in pratica questa stravagante macchina infernale chiamata Buona Scuola a discapito di un esercito di migliaia di insegnanti infuriati e pronti alla ribellione di massa.
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