Prove di chiarezza maldestramente riuscite. Davide Faraone, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, tenta di fare un po’ di chiarezza circa le contestatissime operazioni sulla mobilità di queste ore per tanti insegnanti meridionali 'epurati' dalla loro terra. Lo fa attraverso la sua pagina personale di Facebook.

E' tutto a posto, Faraone dichiara: Non c'è stato nessun esodo di massa

Il politico siciliano vuole rimarcare, con convinzione, le inutili polemiche sorte in questi giorni attraverso alcune pagine di giornali a proposito della ingiusta e non veritiera – a detta dell’esponente politico palermitano - situazione dei trasferimenti massicci di docenti del sud verso le località settentrionali della penisola.

Niente di tutto questo è vero, sostiene lo stesso Faraone. Se qualcuno pensa che sia successo quello che è avvenuto l’estate scorsa, si sbaglia di grosso! Tutte le accuse, insomma, rivolte al suo governo sono prive di fondamento.Il fedele vice della Giannini tenta persino di dare una spiegazione a qualche semplice e sporadico spostamento di Regione di questi giorni e pone l’accento sulla questione dell’assunzione a tempo indeterminato. Secondo lui, infatti, l'eventuale trasferimento sarebbe l’unica azione motivante per l’ottenimento del tanto agognato ‘posto fisso’: rinunciare a qualcosa in cambio di stabilità economica. Insomma, tutto a posto e amici come prima. Nel suo breve post, ribadisce con convinzione e saggezza che non ci sono stati trasferimenti tali da gridare allo scandalo e, con la pace di tutti, si dovrebbe guardare solo al posto fisso.

Forse Davide Faraone, però, ha dimenticato tanti altri aspetti che sarebbe 'inutile' ricordare. Tutto viene presentato come la valle ridente che fa da sfondo alla pubblicità del ‘Mulino Bianco’ ma qualcuno è davvero su tutte le furie e pronto ad impugnare, a colpi di ricorsi, tutto l'impianto normativo della Legge 107/15.

Il coraggio di quelle parole su Facebook: 'Stiamo lavorando per ridurre al minimo ogni disagio'

Sulla sua pagina FB, Davide Faraone ha il coraggio di scrivere: «Il governo sta lavorando per ridurre al minimo ogni disagio». A questo punto, anche il lettore più distratto verrebbero in mente alcune domande e considerazioni da rivolgere al politico renziano: ma è al corrente di quale disagio stanno vivendo molti insegnanti?

Sa che significa spostarsi da una Regione all'altra d’Italia, distante migliaia di chilometri? Sa quanto costa viaggiare per un lavoratore della Scuola che a malapena percepisce uno stipendio poco superiore ai 1.400 euro? Sa che significa per un insegnante rivedere il proprio coniuge o i propri figli a distanza di mesi? Sa quanto costa un affitto medio di un piccolo monolocale in una delle tante città del nord Italia? Questi sono certamente i principali interrogativi che molti insegnanti chiederebbero volentierial sottosegretario alla Pubblica Istruzionepalermitano.

Molti docenti sono convinti che tutte queste belle e rassicuranti parole sono solo il frutto della solita politica di facciata. Purtroppo, ci si accorge sempre di più che il pragmatismo è solo l’unico criterio messo in atto da questo governo: spalmare gli insegnanti in tutta Italia per scongiurare il ritorno della supplentite; questa è l’unica ragione di questa riforma scolastica definita da tutti ‘straordinariamente strampalata’.

Tutto qua. Inutile raggirare la gente con le solite parole di buon senso e mediate, in ragione della solita politica populista e priva di qualsiasi ragionevole atto disolidarietà sociale.

Gli insegnanti: un governo non eletto dal popolo condizionerà la nostra vita

Non si capisce, poi, il senso della la frase subliminale: ‘il governo sta lavorando bene’. Ma di quale governo parliamo? Le scelte di cui parla Faraone sono di un governo che non è stato democraticamente eletto dal popolo.Tali scelte sono state partorite dalla mente qualcuno e, successivamente, perfezionate da qualche burocrate poco avvezzo alla praticità della vita concreta.