In un mondo in cui le pari opportunità intersessuali vengono imposte per Legge (e negate per Credo), viene curioso chiedersi cosa stia accadendo nel campo delle opportunità intrasessuali.

Discorso valido in qualsiasi stagione dell’anno, ma ancor più d’attualità durante la stagione estiva, in cui ogni notiziario non perde occasione di portare all’occhio della pubblica opinione tonici corpi ambosessi modellati da ore di palestra, o magari miracolati dai casi della genetica. Oblio mediatico per i magri, i flaccidi, gli obesi, i sedentari: tutti invece dovrebbero avere la stessa visibilità, non solo i più telegenici, insomma.

Si avverte un picco di contestabilità: chi decide chi è telegenico? Cosa si vuole comunicare tramite il servizio televisivo? Si vuole forse continuare a proporre un modello basato sulla fisicità, a scapito di altre facoltà più meritevoli come intelligenza, abilità artistica o altro? Si potrebbero facilmente raggiungere i 20mila caratteri elencando tutte le obiezioni comunemente sollevate di fronte alla messa in onda, o peggio in rete, di tali servizi: chi scrive vorrebbe evitarlo.

Vorrebbe viceversa chiedersi qual è la qualità del mondo in cui si vive, dal momento in cui si discute di quale deve essere il messaggio veicolato dai media – e non "se" i media siano o meno capaci e meritevoli di veicolarlo, quale che sia il messaggio.

Quando accettiamo che anche un servizio di costume abbia un ruolo formativo, ossia che quanto da questi mostrato sia "la realtà", piuttosto che "una realtà", Huxley ed Orwell si sentono sempre più buoni profeti ogni giorno che passa, con soddisfazione di pochi. Ci si preoccupi della mancanza di critica da parte di chi osserva, prima di inquietarsi per la pochezza espressiva di chi espone: il resto verrebbe da sé.

E permetterebbe di alienarsi da sospetti che si stiano muovendo delle critiche perché mossi da invidia, piuttosto che da pura sete di giustizia universale: è dai tempi di Plauto ed Esopo che la volpe giudica acerba l’uva che non riesce a raggiungere, e l’umana natura è difficile da cambiare, così come l’umano dubbio risulta difficile da stornare.

Quando si criticano le celebrità per il loro stile di vita elevato,utilizzando però un cellulare ultimo modello preso con abbonamento, e quando lo stesso abbonamento permette di avere "sempre l’ultima versione, ogni anno", così che si possa fotografare ad elevatissima risoluzione il proprio stile di vita bio, si sta guardando la moneta dell’incoerenza da entrambe le facce. Evviva i modelli, fin quando siamo tra essi.