Ricordate la teoria della pallina sul piano inclinato spiegata dalla voce fuoricampo di Aldo nel film "Chiedimi se sono felice"? Ecco. Spostiamo, però, l'attenzione su un fenomeno musicale che in Italia negli ultimi due anni, in particolare, ha riscontrato un interesse mai visto prima per numero di ascolti, click e visualizzazioni sulle varie piattaforme: il Rap. Per quanto la pallina (il pubblico) prenda velocità in base all'inclinazione più o meno evidente (musicale, in questo caso), qui d'impercettibile c'è ben poco.

La grande crescita di pubblico

Si tratta di una vera e propria discesa dirompente, tanto da rendere il rap, ad oggi, il secondo genere musicale più seguito, discusso e venduto dopo il pop. Addirittura diversi artisti nati da un ambiente prettamente hip-hop come Fedez e Ghali (ma potremmo fare anche altri esempi) hanno saputo reinventare la propria musica in chiave mainstream, dandole una visibilità quantificabile in decine e decine di milioni di visualizzazioni su Youtube, per non parlare dell'attenzione delle tv e delle radio. Ma come si spiega questa crescita esponenziale? E' soltanto il frutto di compromessi o c'è dell'altro?

Underground vs commerciale

Innanzitutto, va fatta una premessa, per comprendere la questione fino in fondo. Sin dagli albori del genere c'è sempre stata una profonda spaccatura, per non dire faida, tra il cosiddetto "rap underground" e il "rap commerciale". Se il primo filone riprende tutti quei canoni che racchiudono il concetto di hip-hop per com'è nato, quindi portatore di un messaggio, contenuti espliciti e "fuori dai denti", il rap commerciale rappresenta l'antitesi di tutto ciò, trattando argomenti normalmente più frivoli, accomodanti e con sonorità più sobrie e leggere, destinato, insomma, ad una fascia di pubblico molto più ampia.

Negli ultimi tempi la forbice si è notevolmente allargata, ingigantita dai numeri altisonanti raggiunti da certi artisti, pur riconoscendo, comunque, una maggiore attenzione rispetto al passato anche a chi non va in radio o in televisione.

Questo lo si deve soprattutto alla "maturità" raggiunta dalle piattaforme digitali, in particolare Youtube e Spotify, all'utilizzo sempre maggiore dei social network, in primis Instagram, per promuovere i propri lavori e tenere vivo l'hype sulle prossime uscite. Tutto questo ha portato e sta portando vantaggi enormi dal punto di vista dei risultati, ma allo stesso tempo causa una vera e propria "sete di sapere" da parte dei fans che va oltre la musica e che tocca l'artista nella sua persona, scandagliandone i comportamenti e il cosiddetto "dietro le quinte", diventando spesso argomento di gossip da giornaletto, seppur con il placet dell'artista stesso. Questo cosa comporterà? Un distaccamento dalla musica o un beneficio per essa? E poi, è davvero questo lo status che un genere come il rap doveva raggiungere o sarebbe stato meglio rimanesse di nicchia?