Il caso Timothy Geithner, sul complotto ideato nel 2011 dall'Europa a discapito dell'ex premier Silvio Berlusconi, fugge dai ranghi della politica e passa tra le mani della magistratura italiana. La Procura di Roma decide così di apre un fascicolo sull'ipotesi di "golpe" mirando a fare chiarezza: sulla sua veridicità, su chi abbia mosso le fila del gioco e su come sia stato architettato il presunto complotto.
Aperte le indagini sul caso Geithner
All'interno del fascicolo non appare il nome di nessun indagato e restano in dubbio anche le accuse che hanno motivato l'avvio delle indagini. A fare pressing sulla magistratura, costretta a prendere in carico lo scandalo che ha scosso l'Europa, sono le denunce effettuate dalla senatrice di Forza Italia Michaela Biancofiore e dall'associazione "Tribunale Dreyfus", con una denuncia firmata da Walter Biscotti e dal giornalista Arturo Diaconale.
"Attacco alle istituzioni"
I capi di accusa esposti dai tre, all'interno delle due denunce, possono essere riassunti in attacco alle istituzioni italiane, violazione del diritto decisionale degli elettori e eliminazione del loro potere politico.
La lista prosegue con attacco all'indipendenza dello Stato italiano e usurpazione del potere politico, per concludersi con la violazione della legge costituzionale contro la formazione di associazioni segrete.
"Ora abbiano il coraggio di andare avanti"
La richiesta dei tre è quella, in primo luogo, di rendere noti i nominativi di chi ha architettato l'attacco al potere di Berlusconi, ovvio a loro dire. La Biancofiore mostra il suo entusiasmo verso l'apertura delle indagini, da parte della Procura di Roma, descrivendo il passo della magistratura come "un atto di onestà e buona giustizia". Mentre la Santanché si augura che i magistrati "abbiano ora il coraggio di andare avanti e prendere scelte coraggiose".