E' un Marco Pannella ricaricato, rinato, ottimista, "risorto" - che sembra non avere né gli acciacchi dell'età né i problemi di salute - quello che è uscito ieri dal carcere di Regina Coeli dove ha incontrato i detenuti e il personale penitenziario nel giorno di Pasquetta dopo la visita di Pasqua al carcere di Rebibbia. "Fiducioso" che prima o poi amnistia e indulto arriveranno, perché grazie alla "pazienza" dei detenuti e alle battaglie e le proposte dei radicali c'è una "maggiore consapevolezza" dei problemi nelle carceri e soprattutto dei disastri della giustizia italiana nel suo complesso, a partire dalla lentezza dei tempi della giustizia sia penale che civile.

Torna ad attaccare duramente le "condizioni criminali di tortura" negli istituti penitenziari italiani.

Amnistia e indulto 2015, i radicali con Marco Pannella a Regina Coeli

"Qui dentro - ha detto Marco Pannella davanti alle telecamere uscendo ieri dal carcere di Regina Coeli - sono tutti torturati dalla struttura, non ci sono torturatori e torturati", ha detto facendo riferimento a detenuti e poliziotti penitenziari, "qui sono tutte vittime della tortura da parte dello Stato che non riesce - ha sottolineato - a rispettare la propria legalità". Dunque Pannella - che è andato in carcere con Rita Bernardini, Paola Di Folco e Isio Maureddu - ha rilanciato anche oggi il messaggio alle Camere dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che aveva chiesto l'approvazione di leggi di indulgenza generale e misure per ridurre il numero dei processi e accelerare i tempi della giustizia.

'Nelle carceri c'è tanta sofferenza, ma anche molta pazienza e fiducia'

"Tecnicamente, secondo le giurisdizioni internazionali ma anche le nostre, l'Italia - ha detto Pannella - è uno stato canaglia. Nel senso che tecnicamente è uno Stato in cui sui massimi rappresentanti, i presidenti della Repubblica e non solo loro, riconoscono che lo Stato avrebbe l'obbligo di fuoriuscire da una condizione di violazione dei diritti umani e dello stato di diritto. "Nelle carceri c'è tanta sofferenza, ma anche molta pazienza e fiducia", ha detto Pannella dicendosi fiducioso sulla possibile approvazione di indulto e amnistia di cui ha naturalmente parlato con i detenuti: "Ma st'amnistia quando arriva?", chiedono a Regina Coeli.

Pannella sa che sui tempi non può sbilanciarsi, ma fa sapere che ci crede e che bisogna continuare la lotta radicale.

'Tecnicamente l'Italia è uno stato canaglia'

"Oggi stiamo vincendo, c'è consapevolezza che questi sono gli strumenti per ridare giustizia ai detenuti e fiducia nella giustizia anche al mondo intero visto che lo Stato è già stato condannato", ha detto il leader storico dei radicali riferendosi alle diverse sentenze della Corte europea dei diritti umani tra le quali, la più famosa, la sentenza pilota Torreggiani che ha definito "inumane e degradanti" le carceri italiane ancora sotto esame da parte di Strasburgo, tanto che è attesa per il prossimo giugno la nuova decisione del Consiglio d'Europa per l'applicazione delle sanzioni qualora il problema del sovraffollamento carceri non dovesse essere risolto.

Non è comunque da escludere una ulteriore proroga della decisione visti i miglioramenti ma in quel caso potrebbero essere richieste da Strasburgo altre misure risarcitorie come quelle già previste nel decreto legge svuotacarceri che ha concesso sconti di pena e risarcimenti in denaro alle persone detenute in condizioni "inumane e degradanti".