Dopo la visita di ieri ai detenuti del carcere di Rebibbia a Roma nel giorno di Pasqua,nuova visita a Regina Coeli oggi nel giorno di Pasquetta per una delegazione dei radicali che ormai da tempo sollecitano al Parlamento l'approvazione dei provvedimenti di amnistia e indulto contro il sovraffollamento carcerario e nel rispetto dei diritti umani dei detenuti. C'è anche Rita Bernardini oggi insieme a Marco Pannella dopo aver ricucito lo "strappo" di ieri.

Come ha spiegato ieri Marco Pannella in un'intervista in onda su Radio Radicale, proseguirà anche nei prossimi giorni e nei prossimi mesi la battaglia per convincere deputati e senatori a fare un gesto di indulgenza per i detenuti varando i tanto invocati provvedimenti generali ad efficacia retroattiva che potrebbero concedere loro uno sconto di pena o l'estinzione del reato.

Il presidente del Senato del Partito Radicale ha rimarcato ieri l'importanza e il significato del messaggio alle Camere inviato l'8 ottobre del 2013 dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed fiducioso sul fatto che anche il nuovo Capo dello Stato sui temi della giustizia proseguirà nella direzione indicata dal sua predecessore. Il segretario dei Radicali italiani, Rita Bernardini - che ieri ha raccontato su Facebook di una lite con Marco Pannella ma a quanto pare non ci sarebbero contrasti politici - ha confermato in una nota che dopo 33 giorni continua l'iniziativa di Satyagraha, lo sciopero della fame per l'indulto e l'amnistia contro l'illegalità delle carceri e la lentezza dei tempi della giustizia civile e penale.

E mentre continua ininterrottamente la battaglia dei radicali per i diritti delle persone detenute, un nuovo importante appello per la concessione di indulto o amnistia potrebbe arrivare da Papa Francesco in occasione del Giubileo Straordinario. C'è grande attesa per la bolla giubilare che il Pontefice leggerà l'11 aprile prossimo e che potrebbe ricalcare quella di Papa Giovanni Paolo II al Giubileo del 2000 quando invocò la liberazione dei prigionieri sollecitata poi anche nel 2002 nel suo storico discorso in Parlamento che arrivo come una "bomba" e che sostanzialmente "impose" il tema nell'agenda politica fino all'approvazione dell'indulto 2006, l'ultimo varato dalle Camere.

Al Giubileo del 2000 Papa Wojtyla invocò "un segno di clemenza a vantaggio di tutti i detenuti" chiedendo "una modesta riduzione della pena" convinto che l'indulgenza costituisca "per i detenuti - spiegò Papa Giovanni Paolo II - un chiaro segno di sensibilità verso la loro condizione... incoraggiandoli nel sentimento del pentimento per il male fatto - disse il Pontefice - e sollecitandone il personale ravvedimento".

Ma nonostante il religioso e solenne appello papale, il Parlamento italiano tardò a fare arrivare risposte, malgrado le drammatiche condizioni di sovraffollamento allora già presenti in Italia come oggi. "Senza compromettere la sicurezza dei cittadini - disse il 24 novembre del 2002 Papa Giovanni Paolo II nel suo storico discorso nell'aula di Montecitorio - merita attenzione la situazione delle carceri, dove spesso i detenuti - rimarcò il Santo Padre - vivono in condizioni di penoso sovraffollamento". In questo modo, il papa che è già stato proclamato santo tornò a richiedere con forza "una riduzione della pena" anche al fine di "stimolare l'impegno - ribadì il papa - di personale recupero per un positivo reinserimento nella società". Anche quest'anno, saranno in linea di massima queste le parole che userà in favore dei detenuti Papa Francesco nella bolla del Giubileo Straordinario?