"Rinnovo l'appello al Parlamento di dare corso alla richiesta del Presidente emerito Giorgio Napolitano": lo ha detto oggi il leader storico dei radicali, Marco Pannella, che sollecita con forza l'approvazione di amnistia e indulto 2015 rilanciando nel giorno di Pasqua il messaggio alle Camere dell'ex Capo dello Stato sulla drammatica situazione carceraria e sulla lentezza dei tempi della giustizia italiana.

Amnistia e indulto, Pannella a Rebibbia rilancia il messaggio alle Camere di Napolitano

Pannella ha incontrato oggi i detenuti del carcere di Rebibbia dove lo scorso giovedì santo si è recato Papa Francesco, insieme a Isio Maureddu e a Paola Di Folco.

"Abbiamo fatto una visita commossa, che qui è una gioia per chi riceve e chi è ricevuto", ha detto Pannella uscendo dal carcere. Assente durante la visita e dispiaciuta per non aver potuto incontrare i detenuti nel giorno di Pasqua la leader dei Radicali italiani Rita Bernardini che - come lei stessa ha comunicato su Facebook provocando una miriade di commenti di simpatizzanti e attivisti - ha deciso di non entrare in carcere dopo una "furibonda" lite con Pannella. Domani, intanto, è prevista la visita dei radicali a Regina Coeli. "Voglio cogliere l'occasione per ribadire ai nostri interlocutori, a cominciare dalle massime autorità della Repubblica - ha detto Marco Pannella intervenendo su Radio Radicale dopo la visita a Rebibbia - che noi mettiamo al centro della nostra iniziativa strategica l'urgenza di lottare per aiutare lo Stato italiano, in primo luogo i suoi massimi esponenti, ad uscire - ha sottolineato il presidente del senato del Partito Radicale - dalla condizione tecnica indiscutibile e sempre più aggravata delle condizioni criminali".

Pannella confida nel nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella il quale, "seppure in modo più sfumato ma anche molto chiaro - ha evidenziato il leader radicale - ha ricordato l'urgenza di operare nella direzione indicata da Napolitano, con l'urgenza di accelerare i tempi della giustizia". Quello trovato all'interno del carcere di Rebibbia è "uno stato di assoluta impossibilità di vita", ha detto Paola Di Folco ai microfoni di Radio Radicale.

"I malati di cancro tenuti senza cure". ha aggiunto spiegando di sentirsi "ricaricata nei confronti di questa battaglia che veramente è sacrosanta", la grave situazione nelle carceri, secondo la Di Folco, "è lo specchio della situazione della giustizia italiana", a cominciare dalle lentezza dei processi penali e civili.

Lo sciopero della fame di Rita Bernardini contro la debacle della giustizia irragionevolmente lunga

Intanto, Rita Bernardini, che ancora non sa se dopo la lite con l'amico Pannella domani per Pasquetta andrà a incontrare i detenuti nel carcere di Regina Coeli, prosegue il suo Satyagraha per la giustizia e le leggi di clemenza: "Alla base del mio sciopero della fame per amnistia e indulto - ha detto commentando i nuovi dati sulle carceri che segnalano ancora un consistente sovraffollamento - c'è innanzitutto oltre alla condizione di illegalità delle carceri, la debacle della giustizia irragionevolmente e incostituzionalmente lunga. E' stato il magistrato Mario Barbuto a dirci pochi giorni fa - ha affermato in una nota la Bernardini - che i procedimenti penali pendenti sono ben 4.600.000, una montagna mostruosa - ha sottolineato - che blocca l'amministrazione della giustizia".