Il disgelo tra la super-potenza americana e l'isola caraibica fa un altro importante passo avanti. In principio ci fu la storica stretta di mano tra Bruno Rodriguez, ministro degli Esteri di Cuba, e John Kerry, segretario di Stato americano. L'incontro avvenne prima dell'avvio del congresso delle Americhe a Panama. In seguito ci fu un colloquio telefonico tra il leader cubano Raùl Castro e Barack Obama, presidente degli stati Uniti d'America.
Probabilmente gli Stati Uniti sono alla ricerca di nuovi partner, adesso che c'è da contrastare la sempre più forte potenza economica cinese, che da poco tempo ha superato l'America nelle importazioni di petrolio, diventando il primo importatore mondiale di greggio.
L'annuncio della riapertura delle sedi diplomatiche
Adesso arriva l'inaspettato annuncio della riapertura delle rispettive ambasciate a Washington e l'Avana, che dovrebbe avvenire il prossimo mercoledì. Come apprendiamo da "Il fatto quotidiano", la notizia è stata diffusa dall'Associated Press, che ha citato fonti interne all'Amministrazione americana.
Proprio il giorno della riapertura delle sedi diplomatiche, il presidente americano Barak Obama farà una dichiarazione ufficiale insieme al segretario di Stato John Kerry. Anche il famoso colloquio telefonico tra Obama e Castro per combinazione avvenne di mercoledì. Per la verità era la seconda telefonata che intercorreva tra i due capi di Stato, almeno tra quelle conosciute dal pubblico. La prima avvenne nel dicembre dello scorso anno, ed era la prima volta in assoluto che i due si parlavano, dopo 50 anni di rottura di ogni rapporto diplomatico.
L'incontro tra il segretario di Stato John Kerry e il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez
L'incontro tra le due importanti personalità fu molto significativo.
In pratica fu il bilaterale più importante tra i rappresentanti di due Paesi che non avevano nessun tipo di relazione dal lontano 1961. Al summit delle Americhe, dove i due politici si incontrarono prima dell'inizio dei lavori del vertice, parteciparono ben 35 capi di Stato, tra i quali Nicolas Maduro e Dilma Rousseff, rispettivamente presidente del Venezuela e del Brasile, mentre per Cuba era la sua prima partecipazione dal 1962.
Dal mese di dicembre dello scorso anno, mese in cui fu avviata la fase di disgelo tra i due Paesi, i riflettori sono rimasti puntati sulle intenzioni dei due leader politici. Qualche giorno prima della famosa stretta di mano tra Kerry e Rodriguez, fu la stessa Casa Bianca ad anticipare che le due autorità avrebbero avuto un contatto al margine del vertice delle Americhe.
Secondo Ben Cardin, membro della commissione Esteri del Senato americano, Obama sarebbe stato raccomandato dal dipartimento di Stato per togliere il Paese caraibico dalla lista nera dei Paesi che fomentano il terrorismo. Proprio ieri il presidente Obama è intervenuto anche nelle difficili trattative tra la Commissione europea e la Grecia, per cercare di trovare una soluzione alla grave crisi economica che incombe sul Paese ellenico, consigliando alle parti in causa di non smettere di dialogare per giungere a un accordo che soddisfi entrambi.
Inoltre, il consiglio del dipartimento di Stato, arrivato dopo mesi di lavori preparatori, è stato molto utile tra gli sforzi per cercare di intavolare un dialogo con Cuba.
Rientrare nella lista nera per Cuba ha rappresentato, per tutti questi anni, sanzioni economiche e problemi finanziari, anche per l'impossibilità di ricevere aiuti. Con l'arrivo della notizia della riapertura delle ambasciate, è stato fatto un altro significativo passo avanti, ritenuto fondamentale per porre in essere normali relazioni tra i due Paesi.