Con oltre due mesi di ritardo è giunta la relazione annuale sulle dipendenze, a cura del Dipartimanto Politiche Antidroga in seno alla Presidenza del Consiglio con la collaborazione di svariati soggetti istituzionali. Il lavoro (598 pagine) che per legge va presentato al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno, descrive il fenomeno minuziosamente con riferimento alle droghe non senza toccare tabagismo, ludopatie, alcoolismo e dipendenza da farmaci.

Con riferimento alle droghe, la montagna sembra aver partorito il solito topolino dal momento che – nonostante risultati contrastanti e il richiamo alla relazione dell’osservatorio Ue – non si esprime la necessità di una legalizzazione che, almeno per le droghe leggere, si rende ogni giorno più necessaria. I fatti di Napoli, con i clan di camorra che si stanno spartendo le piazze di spaccio a colpi di pistola, sono lì a dimostrarlo.

L’anno di hashish e marijuana

La relazione è articolata e sarà necessario tornarci per approfondire ogni punto ma, per cominciare, può essere utile evidenziare qualche singolo aspetto di particolare interesse.

Il 2014 è stato l’anno della cannabis e dei suoi derivati: l’hashish in particolare è stato sequestrato nella quantità record di oltre 113 mila chili, con un incremento del 211,29% rispetto al 2013. Sequestri in aumento anche di marijuana, circa 33 mila chili per un +15,93%. Tali cifre, relative ai sequestri che notoriamente sono sempre inferiori rispetto alla droga che passa, indicano non solo un maggior attivismo dell’apparato repressivo ma anche una domanda in costante aumento. In diminuzione, al contrario, i dati relativi alle droghe pesanti e – nonostante spesso facciano notizia – alle piante di cannabis. Queste ultime, tuttavia, hanno generato ben 1527 denunce, spesso ai danni di piccoli coltivatori per uso personale o ammalati che, stanti le difficoltà burocratiche per  il Bedrocan, scelgono l’autoproduzione.

Più italiani che stranieri i denunciati

In totale, sono 29.474 le persone finite nelle maglie della Giustizia (-11,47%) per reati legati alle droghe e i più “pizzicati” sono stati consumatori o spacciatori di cocaina con oltre 9 mila soggetti, un migliaio in più di quelli coinvolti in reati connessi alla cannabis non autoprodotta. Tra le altre droghe pesanti si conferma l’eroina mentre perdono quote di mercato le droghe sintetiche come Lsd e similari. Oltre 18 mila delle persone arrestate o denunciate a piede libero sono italiane (Lombardia e Sicilia le regioni con più operazioni) i restanti 10 mila o poco più, sono stranieri.

Legalizzare per contrastare le mafie

La relazione conferma come la ‘Ndrangheta calabrese sia in prima linea nella gestione dei traffici di droga a livello mondiale, ponendosi su livelli pari a quelli dei narcos colombiani o dei cartelli messicani.

Il porto di Gioia Tauro e quello di Genova sono ritenuti hub funzionali allo smistamento della cocaina per le rotte del Mediterraneo e del Nord Europa. Tutti argomenti che dovrebbero portare ulteriore linfa a un dibattito che aspetta sempre di arricchirsi con un passaggio che tanti aspettano: la discussione in Aula della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis, voluta dall’Intergruppo creato da Benedetto Della Vedova. Il testo, presentato in entrambi i rami del Parlamento, al momento non è ancora in calendario. I capigruppo, i partiti stessi rappresentati e i presidenti delle assemblee potrebbero cogliere l’occasione di questa relazione e agire di conseguenza.