La penisola egiziana del Sinai è una delle regioni politicamente più instabili della terra. La parte nord, infatti, è costantemente sotto attacco da parte dell'ISIS, che solo due giorni fa ha ucciso 15 poliziotti egiziani. Alcuni mesi fa un jet turistico russo si è schiantato nel deserto, vittima con ogni probabilità di un attentato posto in essere sempre dall'ISIS. D'altra, parte, però questa regione presenta una serie di potenzialità economiche di assoluto interesse, in particolare legate al turismo balneare, messo ora in crisi dalla presenza dell'ISIS nella regione. E' proprio nel senso di sviluppare queste potenzialità, col fine anche di sradicare le sacche di povertà che alimentano ISIS, che Egitto e Arabia Saudita hanno siglato domenica un accordo che prevede investimenti sauditi nell'area per 1 miliardo e mezzo di dollari.
L'obiettivo, come detto, è quello di sviluppare in primis il turismo, tuttavia si intravedono interessanti prospettive anche per l'agricoltura. Dopo la presa del potere di Al-Sissi, l'Arabia Saudita è stata tra i finanziatori più impegnati affinchè l'economia del periodo post-Mubarak si riprendesse e riportasse un po' di benessere nella terra dei faraoni.
Anche il Kuwait e gli Emirati fortemente impegnati in Egitto
Insieme all'Arabia si sono schierati anche paesi come il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti. All'inizio di marzo questi paesi si sono dichiarati disponibili a versare 4 miliardi di dollari ciascuno, facendo seguito a una promessa saudita fatta a dicembre, che contemplava l'investimento di 8 miliardi di dollari.
Inoltre, l'Egitto potrà beneficiare nei prossimi 5 anni di forniture petrolifere agevolate da parte di Riad.
Patto di ferro che ha portato l'Egitto a schierarsi nello Yemen
Con questi accordi si stringe ulteriormente il "patto di ferro" tra i due paesi, in virtù del quale l'Egitto si è schierato apertamente nella guerra nello Yemen (regione verso la quale si stanno direzionando flussi di armi occidentali) aiutando l'Arabia contro le forze ribelli sciite. L'Egitto ha sicuramente bisogno dell'aiuto economico di Riad, tuttavia molti si chiedono se la politica interventista dei sauditi, impegnati a tutto campo nel Medio Oriente, non rischi nel medio periodo di destabilizzare il fragile governo egiziano, che al momento è costretto ad assecondare politiche forse sgradite per il bene dell'economia interna.