Mentre al di là dell'oceano si combatte politicamente nell'arena delle primarie, nel Regno Unito la discussione sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, si fa sempre più accesa. E così capita che sul prestigioso Times compaia un editoriale scritto dal personaggio che più di altri dovrebbe occuparsi delle primarie americane, ma che invece vuole dire la sua supportando la Brexit.

Si tratta di Frank Underwood, il diabolico e machiavellico personaggio principale della serie House of Cards trasmessa in Italia da Sky Atlantic

Scrive Underwood: "Se fossi un britannico mi domanderei se avrei più paura di stare piuttosto che lasciare l'Unione Europea". In realtà l'editoriale è frutto della penna del creatore di House of Cards, lo scrittore britannico Michael Dobbs. il quale è stato il capo dello staff del Partito Conservatore dal 1986 al 1987, e più tardi vicepresidente del partito, dal 1994 al 1995, ed ora è uno dei fautori dell'abbandono dell'Unine Europea da parte del Regno Unito. 

Dove sarà l'Europa tra dieci anni?

"L'unione Europea non è altro che un pezzo di biglietto di bus usato" scrive Underwood, "Comunque io non uso il bus:" Dobbs, sotto le mentite spoglie di Underwood sottolinea come l'incoerenza e il caos affliggano l'Europa; si chiede dove potrà essere l'Europa tra dieci anni senza confini, senza una moneta coerente, senza una Leadership.

E a proposito di Leadership, Underwood/Dobbs si fa duro "I loro leader sono stati seduti così a lungo sui loro troni di marmo che non solo le loro palle si sono cementificate ma anche le loro menti!" Non manca poi un attacco alla mancanza di democrazia nelle istituzioni europee: "Una volta che diventi Presidente dell'Europa, non c'è verso di sbarazzarsi di te. Niente elezioni e nessuna esperienza è richiesta. Che opportunità, E' proprio il mio mondo."

Il referendum britannico sull'uscita o la permanenza nell'Unione Europea si terrà il prossimo 23 giugno. La campagna referendaria si sta facendo più accesa e i sostenitori della Brexit stanno cercando nomi di grido da opporre alla propaganda pro-Eu del primo ministro David Cameron. Forse, però, l'annoverare tra le proprie fila Frank Underwood, un personaggio non propriamente "limpido" dal punto di vista etico/morale, potrebbe essere un'arma a doppio taglio.