La cannabis come il tabacco. La proposta è di quelle che rischiano di lasciare scontenti molti, ma di mettere d’accordo la maggioranza: assoggettare a “Monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica” coltivazione, lavorazione e immissione sul mercato della cannabis e dei suoi derivati, allo scopo di destinare le entrate fiscali che ne deriveranno alla lotta alla povertà e agli aiuti per le popolazioni colpite dai terremoti.
I primi firmatari dei due emendamenti alla legge di Bilancio - ritenuti ammissibili dalla commissione Bilancio della Camera all’esame che avrà inizio a Montecitorio il 24 novembre prossimo - sono i deputati di Sinistra Italiana Daniele Farina e Giovanni Paglia. Intanto, dalle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, arriva la conferma dello stop alla legge sulla cannabis dell’Intergruppo di Benedetto Della Vedova.
Il contenuto della proposta di SI
L’idea venuta in mente a Farina e Paglia rischia di spiazzare sia i ‘puristi’ della legalizzazione tout court dell’uso ricreativo dell’erba, sia i paladini della war on drugs nostrana.
Gli emendamenti alla legge di Bilancio presentati da SI, infatti, prevedono che tutto il ciclo della lavorazione della cannabis venga, come detto, assoggettato “a Monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica” sotto il controllo diretto dell’Agenzia delle Dogane. Un po’ come accade per il tabacco. Escludendo dalla liceità, quindi, la cosiddetta ‘coltivazione domestica’, ma aprendo di fatto le porte ai coffe shop in stile olandese. Il grimaldello che rischia di far approvare in parlamento la nuova legge sono le sue finalità: utilizzarne le entrate fiscali, fino ad un limite di 5 miliardi, per incrementare il Fondo per combattere povertà ed esclusione sociale ma, soprattutto, per istituirne un altro che rappresenti un aiuto concreto per le popolazioni terremotate.
Stop in commissione alla legge sulla cannabis
Intanto, forse anche a causa della novità rappresentata sia dagli emendamenti che dalla proposta di legge dei Radicali, proprio oggi arriva la notizia che le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno rinviato ufficialmente a dopo l’approvazione della stessa legge di Bilancio l’esame della legge sulla legalizzazione della marijuana. Il testo, presentato dall’Intergruppo parlamentare guidato da Benedetto della Vedova, era già stato rinviato in commissione dall’aula parlamentare ed ora la ripresa del suo iter, complice il referendum costituzionale del 4 dicembre, rischia di slittare, nel migliore dei casi, al 2017.