Matteo Renzi è intervenuto a Rtl 102.5, rilasciando alcune dichiarazioni circa il referendum sulla riforma costituzionale, l'impatto che il voto potrebbe avere sull'Italia e su Silvio berlusconi. In particolare, il premier evidenzia un differente trattamento a seconda delle situazioni da parte dell'ex premier e leader di Forza Italia nei suoi confronti.

Una doppia opinione che non convince Renzi

Le dichiarazioni di Renzi su Berlusconi - "Con il rispetto che si deve a Berlusconi, una volta mi definisce un pericoloso dittatore o quasi, una volta un leader. L’importante è che c’è una riforma della Costituzione che chi in passato ha votato per Berlusconi non può non votare" ha dichiarato Matteo Renzi su Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio lamenta una divergenza di pareri da parte del leader di Forza Italia, che in alcune occasioni è a suo favore, mentre in altre si dichiara nettamente contro.

Renzi fa leva anche sulla riforma del 2006 proposta dal Cavaliere per far riflettere il popolo italiano e invitarlo alle urne a votare si.

Conseguenze e campagne sul referendum - Matteo Renzi invita gli italiani a leggere il testo della riforma costituzionale e a votare secondo coscienza, non pensando alle eventuali vicende di governo che si potrebbero generare in seguito.

Il referendum si avvicina

Il premier e il ministro Maria Elena Boschi stanno portando avanti una campagna in favore del si al voto del 4 dicembre, contrastati su tutti dal Movimento 5 Stelle, schierato sul fronte del no, Dopo il voto - Secondo il premier, Silvio Berlusconi è d'accordo sulla maggior parte dei punti compongono la riforma costituzionale che si voterà il 4 dicembre prossimo. Sulla possibile vittoria del no, Renzi afferma che in seguito si rifiuta di optare per un governo tecnico, in quanto esperienza che il nostro Paese ha già vissuto e che si è rivelata non positiva. "Tutto resterà com'è se vince il no" ha affermato il presidente del Consiglio, il quale ha ribadito l'importanza e il valore, dal suo punto di vista, di questa riforma della Costituzione.