A margine di una seduta del Senato della Repubblica Blasting News ha intervistato in esclusiva Corradino Mineo, noto giornalista e attualmente senatore del gruppo di Sinistra Italiana, dopo aver abbandonato il Pd lo scorso anno. Ecco quello che ci ha detto.
'La Riforma è fatta con i piedi. Converrebbe anche a Renzi la vittoria del No al referendum'
Senatore Mineo, quali pensa che siano le conseguenze in caso di vittoria del Sì al referendum?
"Si andrà ad uno scontro l'uno contro l'altro perché a questo punto per Renzi sarà molto difficile cambiare la legge dell'Italicum. Renzi perderà comunque e poi avremo un Governo dei 5 Stelle che è del tutto da sperimentare. Il Premier ha diviso il Paese, ha raccontato che ci sarebbe stata una grande ripresa pensando di poter ripetere l'exploit delle Europee ma così non è stato. Stiamo vedendo ora la coda di questo modo di fare politica. Nel mondo abbiamo visto che non funziona più un tipo di sistema maggioritario bipolare e noi non ne prendiamo atto. Tutta la Riforma costituzionale è fatta in base all'Italicum, e se va avanti su questa legge sarà sconfitto dai 5 Stelle, dopo di che essi dovranno sperimentarsi al Governo. Andare da soli al Governo è una cosa buona per il Paese? Probabilmente no. Io credo che se vince il No, come indicano i sondaggi, c'è la possibilità e il tempo di fare una Riforma costituzionale meno idiota, meno smandrappata e con meno errori".
Ci indica un punto che la colpisce particolarmente in negativo della Riforma costituzionale?
"Ad esempio una delle ultime sciocchezze è il fatto non si possono eleggere come Senatori i consiglieri regionali delle cinque Regioni a Statuto speciale, perché c'è l'incompatibilità fra le due cariche. E questa incompatibilità non può essere tolta se non con una nuova legge costituzionale e con il pieno appoggio delle Regioni coinvolte. E' insomma una Riforma fatta con i piedi, cambia 47 articoli della Costituzione Italia peggiorandoli tutti. Perché il vero intento era esterno, era eleggere il Sindaco d'Italia. Ora anche Renzi si è reso conto che è sbagliato. Abbiamo tutti da guadagnare dalla vittoria del No, persino Renzi perché almeno avrà il modo di ricollocarsi visto che questa sua narrazione è andata male."
'Il PD è ormai un partito che pensa solo a gestire il potere. Dubito che possa tornare a sinistra'
A suo avviso l'eventuale vittoria del No favorisce la ricostruzione di un centrosinistra unito come vi era stato fino al 2013? Il PD può tornare a guardare a sinistra?
"Questa è una buona domanda. Se vince il No, nella prima fase lo scontro e il dibattito ritorna dentro il PD, mentre se vince il Sì Renzi taglia fuori Bersani e gli altri: chi vorrà andarsene su un'altra strada se ne andrà. Però il punto è che il PD se vuol "tornare" a sinistra deve correre lungo le strade di Sanders o di Corbyn, quindi cambiare completamente verso rispetto alla politica folle della "terza via" renziana,una ricetta peraltro appassita da due decenni. Ho però molti dubbi che il PD possa recuperare quello slancio perché molti si sono ormai ritirati dal partito, è vero che alcuni fanno campagna per il No, ma le due cose sono diverse fra loro. Soprattutto nel sud la mutazione genetica del PD è formidabile, ormai è un partito di potere che si propone solo di gestire questo potere. Un partito di soli politici di professione, peraltro molti di questi quarantenni non sanno fare altro nella vita e quindi fanno solo politica. Tutto questo mi fa sospettare sulle possibilità di cambi futuri: in Inghilterra nel Partito Laburista sono rientrate ben 300 mila persone iscritte: ecco, lei si immagina una cosa del genere nel PD? Io sono per discutere con tutti, ma ho dei dubbi..."