La palla è da tempo passata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Più o meno dall'esatto momento in cui Matteo Renzi, una volta accertata la vittoria del "No", ha dichiarato conclusa l'esperienza del suo Governo. All'orizzonte un 2017 ricco di impegni per il paese.

L'inizio delle consultazioni

Mattarella ha iniziato i suoi incontri e lo ha fatto rispettando l'ordine gerarchico.

Il primo confronto, infatti, è avvenuto con la seconda carica dello Stato, ossia il presidente del Senato Pietro Grasso, seguito dalla Presidente della Camera Laura Boldrini e dalla figura del Capo dello Stato Emerito Giorgio Napolitano. Colloqui di circa mezz'ora, su cui è stato mantenuto il massimo riserbo, ma in cui è abbastanza prevedibile siano state messe in evidenza tutte le criticità delle possibili prospettive.

Le ipotesi per il nuovo governo

1) Governo di larghe intese con tutti i partiti rappresentati, guidati da Pietro Grasso, in qualità di ex presidente del Senato o da un'altra figura, magari priva di colore politico.

L'opposizione, tuttavia, non pare intenzionata a prendere parte alla grande coalizione "forzata".

2) Governo di stampo politico afferente ancora alla maggioranza guidata dal Pd, con al timone uno tra Padoan e Gentiloni

3) Renzi-bis, con l'ex Sindaco di Firenze chiamato a nominare una nuova squadra di ministri a cui affidare il compito di portare l'Italia alle elezioni, preferibilmente con una nuova legge elettorale. Questa, tra l'altro, sembrerebbe l'ipotesi preferita dal presidente della Repubblica. Renzi invece non pare convintissimo della soluzione e qualora preferisse declinare la proposta, gli si potrebbe chiedere di indicare il nome giusto per guidare il nuovo governo.

La seconda e la terza ipotesi andrebbero valutate con il massimo dell'attenzione, tenuto conto che esiste la possibilità di nuove fratture interne all'interno del Pd che rischierebbero, ben presto, di delegittimare il nuovo governo.

Quando sarà formato il nuovo governo?

La scadenza del 15 dicembre data in cui si riunirà il Consiglio Europeo, può essere a quella cui fare riferimento. Si tratta, infatti, del giorno in cui si riunirà in Consiglio Europeo e l'Italia avrebbe l'obbligo di sedersi al tavolo dei 27 con un leader in grado di rappresentarla.