Sul comunicato del Quirinale si legge che Matteo Renzi ha lasciato il Quirinale dopo un confronto con il Capo dello Stato che ha chiesto al presidente del Consiglio di restare a Palazzo Chigi fino alla conclusione dell'iter di approvazione della Legge di Bilancio,che deve ancora affrontare un passaggio in Senato dopo l'approvazione in prima lettura alla Camera dei Deputati, per non rincorrere all'esercizio provvisorio.

Renzi resta al Governo fino all'approvazione della Manovra

Mattarella aveva già incontrato il Premier in mattinata per un colloquio informale: al presidente della Repubblica non era piaciuto il tentativo di Renzi di scaricare l'onere della sconfitta sulle forze politiche che avevano sostenuto il "no" al referendum.

Così il premier durante il Consiglio dei Ministri non avrebbe rassegnato le dimissioni chiarendo le intenzioni del Quirinale, il quale vuole che la crisi di Governo venga conclamata solo dopo l'approvazione della Manovra di Bilancio 2017 in Senato. In una nota di Palazzo Chigi si annuncia come Renzi abbia ringraziato i titolari dei dicasteri per la collaborazione e lo spirito di squadra dimostrati in questi anni di governo e ha informato i ministri della sua intenzione di salire al Quirinale ad annunciare le dimissioni, dopo il voto negativo che il referendum costituzionale ha fatto registrare ieri. Poi si è recato al Quirinale dove ha avuto un colloquio di mezz'ora dove il Presidente Mattarella ha chiesto a Renzi di "congelare" le dimissioni.

Berlusconi: 'Spetta al PD formare un nuovo Governo'

"Spetta dunque al Partito democratico dare vita ad un nuovo governo". Scrive in una nota il leader di Forza Italia Silvio berlusconi che chiarisce come "Il Partito democratico conserva una chiara maggioranza in Parlamento, anche se dipendente dal contributo determinante di transfughi eletti con il centro destra.

Spetta al Pd il compito di mettere in sicurezza i conti pubblici con l'approvazione della legge di bilancio e soprattutto di consentire al Parlamento l'approvazione di una nuova legge elettorale basata su criteri che garantiscano la effettiva corrispondenza tra la maggioranza parlamentare e la maggioranza espressa dagli elettori"