Il PD di Matteo Renzi deve affrontare un problema molto grave, ossia quello del crollo degli iscritti. Un dato che vede una forte riduzione in quasi tutte le regioni di Italia.

Crollo in Emilia Romagna

Nel 2016 il Partito guidato da Matteo Renzi ha subito un crollo di iscritti in quasi tutto il paese. Il dato più preoccupante viene dall'Emilia Romagna: questa regione, storicamente, è stata sempre un simbolo della sinistra e roccaforte di questa area politica.

Tuttavia le politiche tenute dal Governo Renzi e i toni usati dal Segretario hanno allontanato tanti fedelissimi: infatti in tre anni si è passati da 76 mila a 37 mila iscritti. Un crollo disastroso, che i vertici del partito stanno cercando di minimizzare, affermando che il tesseramento terminerà il 28 febbraio, grazie ad una proroga che la direzione nazionale ha voluto dare. Ma il dato preoccupante non esiste solo in Emilia Romagna, ci sono infatti altre regioni dove gli iscritti hanno subito un calo. La situazione più paradossale però si ha in Sicilia, dove in tutta la regione sono state sottoscritte poco più di 2000 tessere.

Resistono solo Lombardia e Toscana

Tra la crisi generale di iscritti che il Pd sta vivendo, ci sono due eccezioni che regalano almeno un piccolo sorriso ai vertici, in particolare i dati degli iscritti che riguardano Lombardia e Toscana. In particolare nel capoluogo lombardo, Milano, si sono avuti 250 iscritti in più dal giorno del referendum, inoltre potrebbe esserci l'apertura di quattro nuovi circoli in questa città, segno che l'attività del partito sul territorio sta dando i suoi frutti.

Anche la Toscana esprime numeri positivi, infatti ci sono stati ben oltre 40 mila iscritti, un dato in leggero rialzo rispetto all'anno precedente, segno che questa regione rimane vicino al PD; sia per motivi politici, sia anche perché il segretario Renzi è di Firenze e quindi è in grado di attrarre un gran numero di voti da questa regione. Nonostante questi numeri positivi però c'è da affrontare la crisi di iscritti vista in precedenza, a Renzi e alla segretaria Dem l'onere di trovare una soluzione.