WASHINGTON - Il presidente degli State Donald Trump ha annunciato un "potenziamento storico" delle spese per la difesa: 54 miliardi di dollari, pari al 9% in più, nel bilancio federale per il 2018. Per il nuovo anno fiscale, la proposta è quella di tagliare un pari importo alla spesa in altri settori, compreso quello degli aiuti esteri.
Mentre da una parte il Presidente taglia le spese, (vedi Obamacare) dall'altra invece le potenzia affermando che l'America deve essere la prima forza mondiale, ricordando spettri del passato che vedevano contrapposte Usa e Urss per la corsa agli armamenti e alla guerra fredda.
Parlando alla Casa Bianca, nella conferenza stampa, in occasione di un incontro con i governatori, Trump ha sottolineato che il bilancio rispetta le sue promesse elettorali a protezione degli Americani. E ancora, gli aumenti di spesa sono necessari per assicurare che le Forze armate possano evitare conflitti e vincere le guerre, continua ancora dicendo che gli Usa non combattono più per vincere. Trump, sondaggi alla mano in calo con un +44%, sfida lo stablishment e i democratici azzerando le politiche sociali dell'ex Obama, come già promesso in campagna elettorale, dichiarando che sono state fallimentari.
Al via quindi l'azzeramento dell'Obamacare, il taglio consistente delle tasse, una nuova Politica che regoli l'assistenza sanitaria ritenuta fallimentare.
Così come rivoluziona le politiche in materia di immigrazione, in primis, costruzione del muro al confine con il Messico, politiche restrittive sull'ingresso dei musulmani negli USA relativamente ad alcuni stati in particolare.
Stasera, intanto, Donald Trump, parlerà per la prima volta al Congresso in seduta comune. Cercherà di presentarsi come l'uomo del cambiamento, l'uomo che ha saputo mantenere il proprio programma attuandolo velocemente sin da subito. I risultati delle borse americane, Wall Street viaggia con ottimi risultati, l'aiuto a grosse multinazionali per incrementare i posti di lavoro e mantenerne quelli attuali come le famose Intel e Carrier.
In auge poi riforma fiscale e sanitaria su tutto, rafforzamento della difesa a discapito di aiuti all'estero. Insomma una politica "Usa centrica" che guarda molto al rafforzamento e al benessere dell'America, a discapito delle politiche sull'accoglienza, sull'immigrazione e sulla tolleranza e su tutte le minoranze del paese.