Infrastrutture malconce e crolli frequenti sulle nostre strade: da Nord a Sud il bilancio è drammatico. A farne le spese sono malcapitati automobilisti che, com'è accaduto ieri, si ritrovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Uno "sliding doors" fatale per due coniugi, sposati da 36 anni e imprenditori a Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno.
Stavano transitando a bordo della loro Nissan Qashqai in direzione Nord, per andare a fare dei controlli medici. Antonella Viviani, 54 anni, ed Emidio Diomede, 60enne, in un giorno normale di una mattinata di marzo si dirigono verso il loro crudele destino: sono rimasti schiacciati sotto un ponte che era stato sollevato circa 2 ore prima (lavori per ampliamento a 3 corsie della carreggiata), e che in quel momento era presidiato da operai che stavano effettuando interventi accessori al ponte numero 167.
Dalle immagini si può notare come il ponte abbia ceduto strutturalmente da ambedue le sponde nei due sensi di marcia da nord a sud e viceversa. Fortunatamente, tutti gli automobilisti che si trovavano in zona quando si è verificato il drammatico evento, sono riusciti a frenare pochi metri prima che la struttura cedesse sull'autostrada.
I 3 operai che stavano apportando piccole modifiche sono stati trascinati giù per 7 metri, ma fortunatamente hanno riportato ferite guaribili e, di conseguenza, risultano fuori pericolo. Allo stato attuale non si può parlare di incuria, ma certamente di scarsa organizzazione logistica, poiché il ponte sarebbe dovuto essere temporaneamente chiuso per procedere in sicurezza con i lavori di sollevamento e consolidamento dei piloni e della struttura.
Come sempre, in questi casi, la magistratura ha aperto un'indagine per chiarire la dinamica e risalire ad eventuali responsabilità che, come spesso accade, latitano e non vengono trovate. Autostrade per l'Italia ha fatto sapere che la stabilità del troncone non era compromessa al momento della verifica e dei sopralluoghi effettuati in precedenza sulla struttura.
Inoltre ha comunicato che il crollo ha interessato i sostegni provvisori per l'innalzamento.
Certo è che qualcosa non ha funzionato e non è andato per il verso giusto: incuria o mancate verifiche hanno determinato la morte di due persone e il ferimento di altre 3, e oseremmo dire che, tutto sommato, "è andata bene", perché si sarebbe potuta verificare una tragedia dalle dimensioni ancora più ampie.
In questi casi lo sgomento e la rabbia prendono sempre il sopravvento, e ci si domanda com'è possibile che si verifichino questi drammatici eventi su tratti di strade che dovrebbero essere supervisionati quotidianamente. Non dimentichiamo che abbiamo una delle tassazioni più alte sui pedaggi autostradali d'Europa.
Pretendiamo risposte e le pretendiamo in tempi celeri, in un Paese dove né la celerità, né la responsabilità sono doti che ci appartengono: numerose inchieste sono finite nel vuoto, lasciando impuniti i probabili responsabili che avrebbero meritato di essere puniti. Di solito, sono sempre le vittime di tragedie di questo tipo che non possono avere giustizia.
Vogliamo ancora pensare che questo possa essere un Paese civile, con una magistratura in grado di scardinare "sistemi di copertura" che determinano ed hanno determinato, in altri episodi simili, scudi invalicabili che nascondono la verità e negano che sia fatta giustizia per chi ha pagato con la propria vita le negligenze altrui.