Una società giapponese di cybersecurity, la Trend Micro, ha diffuso la notizia secondo cui la campagna elettorale di Emmanuel Macron, candidato del partito di centro, sia stato bersaglio di numerosi attacchi informatici, tendenti a sfavorirlo nella corsa all’Eliseo. Ma perché? L’obiettivo principale, a quanto pare, sarebbe stato quello di favorire la candidata di estrema destra, Marine Le Pen, e gli autori di tali attacchi sarebbero, secondo gli esperti, gli stessi hacker russi che già lo scorso anno avrebbero permesso a Wilikeaks di pubblicare decine di migliaia di email di Hillary Clinton, compromettendone la corsa alla Casa Bianca (leggi sotto).

In cosa sono consistiti gli attacchi informatici

Secondo il sito francese 20minutes, gli attacchi sarebbero consistiti nella creazione di domini con nomi simili a quello del partito di Macron, “En Marche!”, con l’obiettivo di rubare login, password e dati personali dei funzionari coinvolti nella campagna elettorale, inviando malware tramite false comunicazioni. I domini creati sono onedrive-en-marche.fr il 15 marzo, portal-office.fr il 14 aprile, mail-en-marche.fr il 12 aprile e, per ultimo, accounts-office.fr il 17 aprile. Sempre secondo la testata francese, l’organizzazione russa coinvolta sarebbe la Pawn Storm, conosciuta anche come Fancy Bear, APT 28 o Sofacy.

Loïc Guézo, che lavora per la Trend Micro in Europa, ha affermato che l’attribuzione di tali attacchi all’organizzazione russa non è certa, ma che i dubbi 'sono stati ridotti al minimo' grazie a sofisticate procedure operative elaborate dalla società negli ultimi due anni.

Ovviamente non si può gridare allo scandalo trattandosi solo di una teoria, ciò che è certo è che a livello politico tale teoria potrebbe trovare fondamento, dato che la Le Pen ha affermato di volere un riavvicinamento della Francia alla Russia e il Front National, partito della Le Pen, avrebbe, più volte, intrattenuto rapporti politici ed economici con il governo russo; ma è chiaro che tale dato, da solo, è del tutto insufficiente (considerando, oltretutto, le smentite del governo russo riguardo la paternità degli attacchi informatici a Macron).

Ciò che non può essere smentito, al di là del coinvolgimento russo, è che non sarebbe la prima volta che un attacco informatico interferisca con una campagna elettorale.

Hillary Clinton e le mail personali pubblicate da Wikileaks

Lo scorso anno, infatti, wikileaks aveva pubblicato decine di migliaia di email personali della candidata del partito democratico, al fine specifico, come dichiarò Julian Assange, fondatore del sito, di screditarla agli occhi degli elettori. La pubblicazione delle email aveva creato alla Clinton, di certo, non pochi problemi e imbarazzi a livello diplomatico con gli esponenti politici di diversi Paesi. Le agenzie di intelligence statunitensi avevano affermato che il trafugamento delle email e la loro pubblicazione sul sito di Assange fossero stati opera del governo russo, tramite un hacker della G.R.U., l’intelligente militare russa, la stessa a cui sarebbe ricollegabile l’organizzazione coinvolta negli attacchi informatici a Macron.

Quella volta, Assange dichiarò apertamente che tramite la pubblicazione delle mail intendeva sfavorire Hillary Clinton alle elezioni, ma nulla disse, ovviamente, riguardo il coinvolgimento della Russia - la sua unica risposta al perché non la criticasse mai fu “è noioso, la criticano già tutti”.