paraguay sull’ orlo della guerra civile. I manifestanti che hanno assediato il parlamento dello stato sudamericano hanno superato le prime barriere metalliche e sono riusciti ad appiccare un incendio all’ interno del palazzo del potere che è stato spento dopo un paio d’ore.
La riforma e i motivi dello scontro
Gli scontri in Paraguay sono avvenuti per il tentativo da parte del presidente in carica, Horacio Cartes, di rimuovere il vincolo che limita ad un solo mandato la possibilità di governo da parte di un capo di Stato.
La norma sarebbe già stata approvata al Senato, manca solo l’approvazione del congresso nella quale Cartes ha una solida maggioranza.
L’approvazione è tuttavia contestata dall’opposizione, in quanto votata da appena 25 senatori in una sede decentrata del senato, in quanto l’aula principale era occupata dal partito Liberal, contrario alla riforma.
Favorevoli invece il partito Colorado e l’Alleanza Patriottica dell’ ex presidente Fernando Lugo.
Il vincolo di un solo mandato per il capo dello stato era stato approvato insieme alla costituzione dopo ben 35 anni di dittatura da parte di Alfredo Stroessner Matiuada, conservatore appoggiato dagli Stati Uniti, che a sua volta era entrato al potere dopo 50 anni di governi e capi di stato rovesciati in continuazione da colpi di stato e sommosse.
Gli scontri
Non solo l’ incendio nella sede del congresso. Sono numerosi e cruenti gli scontri che stanno coinvolgendo i cittadini paraguaiani, spostatisi nel centro città. Decine i feriti tra cui 3 senatori, cui si aggiunge anche la notizia di un morto. La vittima sarebbe deceduta a causa della Polizia nella sede del Partido Liberal Radical Autentico. A denunciarlo il suo presidente Efrain Alegre. I cittadini hanno dato fuoco ai cassonetti e alzato barricate contro la polizia, mentre agenti a cavallo tentavano di disperdere la folla anche tramite lacrimogeni e proiettili di gomma. Dal canto suo, il presidente Cartes, imprenditore di professione, si è limitato ad invitare i cittadini alla calma.