Poroshenko non ha apprezzato l'iniziativa di solidarietà verso i cittadini del donbass, condotta da un gruppo di italiani lo scorso primo maggio. Il giorno della festa dei lavoratori, una carovana antifascista guidata dall'europarlamente Eleonora forenza, ha portato medicine e giocattoli ai cittadini del territorio che ha dichiarato la propria indipendenza dal governo centrale di Kiev.

Il leader ucraino, che non riconosce al Donbass l'indipendenza, ha espressamente chiesto al ministro degli esteri Angelino Alfano di estradare gli attivisti per poterli processare in Ucraina con l'imputazione di terrorismo. Insieme all'europarlamente del Gue/Ngl, figurano i nomi del sindacalista Giorgio Cremaschi e dei membri del gruppo musicale Banda Bassotti.

Eleonora Forenza, nella conferenza stampa organizzata a Roma dopo aver saputo della richiesta arrivata da Kiev, chiama in causa direttamente il ministro Angelino Alfano e l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione Europea, Federica Mogherini, ai quali imputa un immobilismo imbarazzante nei confronti delle malcelate simpatie fasciste di un governo con cui vi sarebbe collaborazione.

Giorgio Cremaschi, dal blog "L'antidiplomatico", accusa il governo di Poroschenko di crimini di guerra, e chiede che i suoi rappresentanti vengano processati dal Tribunale dell'Aia.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - sinistra europea, ricorda in una nota ufficiale i motivi e gli obiettivi dell'iniziativa che ha visto partecipi, oltre al suo partito, anche la piattaforma Eurostop, rappresentata da Cremaschi, Banda Bassotti, Usb e Giovani Comunisti: "La nostra delegazione è in Donbass per costruire ponti di pace rifiutando la logica della nuova guerra fredda e del riarmo che ha condotto all’escalation del conflitto armato in Ucraina. Per favorire un processo di pace chiediamo al governo italiano di riconoscere le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e di porre fine alle sanzioni economiche alla Russia".

Per il dirigente di Rifondazione, l'accusa di antifascismo è motivo d'orgoglio, visto che arriva da un paese dove, essere comunisti, è considerato un vero e proprio crimine, perseguito penalmente.

La richiesta ucraina, viste le premesse, sembra quantomeno bislacca: ora spetta al Governo guidato da Paolo Gentiloni rispondere a quella che francamente appare come una triste provocazione.