Prosegue con una serie di colpi di scena la partita a scacchi delle alleanze politiche in vista delle elezioni regionali in Sicilia. La notizia dell’ultima ora è la decisione presa da Campo Progressista, il movimento fondato da Giuliano pisapia, di sostenere la candidatura di Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo. Il nome di Micari era stato proposto dal Pd e subito accettato con entusiasmo da Area Popolare (ex Ncd), il partito del ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Ora, anche Pisapia decide di indirizzare il suo pacchetto di voti sul magnifico rettore, scatenando però la reazione stizzita dei partiti di sinistra come Mdp, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana e Possibile che puntano, invece, su Claudio Fava. L’accusa rivolta all’ex sindaco di Milano è quella di aver promesso, nel recente passato, di non stringere “mai” una alleanza con “l’incubo” Alfano.
L’abbraccio di Campo Progressista ad Alfano e al Pd
Come ricostruito da alcuni giornali, tra cui Il Fatto Quotidiano, la genesi dell’inedita alleanza tra la ‘sinistra’ di ispirazione pisapiana e i centristi alfaniani, benedetta dal Partito Democratico di Matteo Renzi, sarebbe avvenuta attraverso due telefonate, teoricamente segrete, ma finite subito sulla carta stampata.
Giuliano Pisapia avrebbe discusso con Roberto Speranza, uno dei leader di Mdp (“sarebbe un errore chiamarsi fuori da questa alleanza”, gli avrebbe confidato), e con Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo vero deus ex machina della politica siciliana. La conferma del riposizionamento politico dei pisapiani sarebbe poi arrivata da Ciccio Ferrara, definito ‘braccio destro’ di Pisapia, il quale ha dichiarato che “Micari ha il profilo civico e democratico giusto”.
Quando Pisapia diceva ‘mai con Alfano’
Un vero e proprio colpo di teatro, quello messo in scena da Campo Progressista, soprattutto se posto a confronto con quanto dichiarato da Giuliano Pisapia negli ultimi mesi. L’antologia delle dichiarazioni dell’ex sindaco di Milano contro Alfano è stata raccolta dal direttore del Fatto, Marco Travaglio, nel suo consueto editoriale.
“Sarebbe un incubo ed è folle solo pensarlo”, spergiurava Pisapia il 27 gennaio 2017 facendo riferimento ad una possibile lista comune con Pd e Ap. Rispettiamo Alfano, ma è impossibile allearsi con lui, ripeteva poi con promessa da marinaio il successivo 10 febbraio. Poi, il 9 marzo, intervistato da Repubblica, parlava di evidente incompatibilità di Alfano non solo con Campo Progressista, ma con l'intero centrosinistra. E aggiungeva di voler piantare dei "paletti" tra le sue idee e quelle dell'eterno ministro0.