È stata adottata a ferragosto dal ministro Marco Minniti una direttiva che rivoluziona il ruolo e i compiti delle varie forze dell'ordine presenti sul territorio nazionale, a cominciare dalle varie polizie locali dei vari comuni o consorzi di comuni. La direttiva e' allegata a un decreto ministeriale che, però, non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma in quanto tale ha una forza precettiva molto maggiore rispetto a quella di una semplice circolare. Tanto che chi non la rispetta rischia di essere perseguito per il reato di abuso d'ufficio.

Come nasce il bisogno della nuova direttiva

La direttiva rappresenta la logica conseguenza del Dlgs 177/2016 che ha affidato al ministero dell'Interno il compito di procedere alla razionalizzazione dell'attività delle varie forze di polizia e alla loro efficace dislocazione sul territorio. Anche perché oggi le forze dell'ordine sia locali che nazionali sono chiamate ad operare in contesti sempre diversi: dagli sbarchi dei migranti alla lotta al terrorismo. Inoltre, spesso si verificano sovrapposizioni a causa della duplicazione delle competenze fra le varie forze di polizia presenti. Per non parlare delle croniche carenze di organico che aggravano ancora di più la situazione.

Cosa prevede la direttiva ministeriale

Per quanto riguarda lo scottante tema degli sbarchi dei migranti, la nuova direttiva affida alla Guardia di Finanza la responsabilità del contrasto all'immigrazione clandestina attraverso l'attiva sorveglianza in mare. La Gdf dovrà, a tale scopo, svolgere attività di coordinamento con le altre amministrazioni statali che hanno degli uomini o delle imbarcazioni attive nella zona dello sbarco.

Per quanto riguarda la lotta al terrorismo internazionale la direttiva ribadisce che il compito principale della Gdf è contrastarne il finanziamento.

Per quanto riguarda i Vigili urbani la nuova direttiva ufficializza una tendenza ormai in atto da diverso tempo. Il ruolo della polizia locale viene definito preminente, ma per rimanere tale è necessario che venga svolto su tutto l'arco delle 24 ore.

E questo, sopratutto, per rafforzare la sicurezza stradale e quindi ridurre la frequenza degli incidenti stradali.

A questo scopo, precisa la nuova direttiva ministeriale, sarà necessario stipulare un accordo quadro con l'Anci che verrà attuato in maniera progressiva e graduale a partire dalle città metropolitane e successivamente nei capoluoghi di provincia e via via a tutti i centri minori.

Le nuove disposizioni ministeriali, inoltre, implicano che dovrà essere rivisto lo status e quindi il conseguente trattamento economico dei Vigili urbani che attualmente non hanno la possibilità di accedere a tutte le banche dati e ai quali non viene riconosciuto alcun indennizzo in caso di infortunio.