Le prossime elezioni siciliane diranno molto del futuro politico del Paese. Molti prospettano la vittoria del MoVimento 5 Stelle, che candida Giancarlo Cancelleri. Il più temibile avversario dei pentastellati è Nello Musumeci, candidato di FDI e Noi con Salvini. Forza Italia non ha ancora deciso se appoggiarlo, Area popolare (Alfano e Casini) aspettano e meditano. Il PD è in difficoltà: non sa se fare le primarie, non sa se ricandidare Crocetta, attuale presidente della Regione, non sa se sia meglio un'alleanza a sinistra o uno al centro.

La riforma della NATO nel programma M5S

Cercando di capire meglio il programma nazionale dei grillini è emersa una chicca che riguarda anche la Sicilia. Il programma-esteri che il M5S ha presentato ad aprile individua una priorità: la riforma della NATO. Il MoVimento punta al "disimpegno dell'Italia da tutte le missioni militari della Nato. Consideriamo, inoltre, il nostro territorio indisponibile per il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani”.

Domande:

  • 1) Quanti posti di lavoro si perderebbero in Sicilia se il M5S vincesse le elezioni nazionali?
  • 2) L'Italia può abbandonare la NATO?
  • 3) Che tipo di politica estera e di difesa dovremmo adottare nel caso in cui abbandonassimo l'alleanza atlantica?
  • 4) I problemi in Libia sarebbero più facilmente risolvibili se noi ci tirassimo indietro?
  • 5) Se ripudiassimo i nostri storici alleati, con chi li sostituiremmo?

A Sigonella lavorano più di 5.000 persone, e se sommiamo l'indotto arriviamo a una cifra di poco superiore ai 10.000 occupati.

Davvero la Sicilia vuole perdere queste migliaia di posti di lavoro? I Paesi possono lasciare la NATO, ma, in questo contesto in cui il Mediterraneo è tornato centrale a causa della guerra siriana e libica, pensiamo di poter far fronte a questi problemi da soli? A dispetto di quanti dicono "svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai", se lasciassimo la NATO dovremmo spendere molto di più perché la nostra struttura militare non è indipendente.

E poi dovremmo allearci con chi non fa parte della NATO, come la Russia.

Davvero pensiamo che sia meglio essere amici di Mosca che di Washington? Davvero pensiamo che saremmo più credibili agli occhi del mondo se lasciassimo l'organizzazione atlantica? Le prossime elezioni saranno fondamentali, e dovremmo apprendere quanto ci hanno insegnato gli amici inglesi con la Brexit: siamo sicuri che votare contro l'elité sia una scelta utile?