Siamo nel Basso Tavoliere, fra la Provincia di Foggia e la nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani, terra fertile e ricca di culture come la vite, l'ulivo, il grano e le pesche, si le pesche! Difatti questa zona stretta fra San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Cerignola è la più produttiva in termini di qualità e di quantità di pesche ed albicocche di tutta Europa, tanto che la maggior parte delle persone residenti lavorano comunque nella coltivazione e lavorazione di queste.

Ed è proprio in questa terra, nella terra dove il sindacalista e membro del PC Giuseppe di Vittorio è nato e vissuto che i così detti "Fascisti di Foza Nuova" ed il loro sindacato di riferimento, SINLAI indicono uno sciopero il 1 settembre con gli operai agricoli italiani, mentre la CGIL rimane ferma a guardare. Ed ecco che la terra di DI Vittorio viene scossa e difesa da quella parte Politica che lo ripudia e lo condanna, quella stessa parte politica che guarda a tutt'altro, ad altri esempi di sindacalismo rivoluzionario, come l'esempio di Filippo Corridoni.

Sembra il paradiso, ma così non è! Oltre la bellezza e la produttività del Basso Tavoliere esiste una realtà lavorativa fatta di stipendi miseri e di lavoro nero ed agromafie.

Difatti i braccianti, gli operai agricoli ed i contadini lamentano, giustamente, che il sistema retributivo attuato dai "nuovi padroni" è misero, tanto misero che nonostante le ore di lavoro e la pesantezza del mestiere ciò che guadagnano appena riesce a sostentare le proprie famiglie.

Sono dieci anni che lamentano questa situazione i contadini locali, e sono dieci anni che i sindacati di sistema, CGIL, CISL e UIL li prendono in giro, a loro dire, impegnandosi ogni anno con promesse pompose di lotte e vittorie per poi sparire subito dopo: promesse che poi si rilevano annualmente un presa per i fondelli, ci dicono.

A ciò si aggiunge la beffa della CISL e UIL che firmano un nuovo contratto provinciale, pochi giorni fa, che, invece di aumentare la retribuzione, la va a decurtare del 30%, passando dai 70 euro giornalieri a 45 euro (25 euro in meno!).

Ma quest'anno sembra che qualcosa è cambiato. Difatti i contadini, stanchi di questa situazione, hanno deciso di chiamare in loro soccorso questa volta i militanti locali di Forza Nuova che subito si sono mossi, supportati dal comitato spontaneo Contadini in Marcia e dal sindacato SINLAI (Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani) che fa riferimento a FN, guidato da Valerio Arenare.

Questa scesa in campo di SINLAI e Forza Nuova ha portato subito ad una raccolta firme a San Ferdinando di Puglia, che in tre ore ha visto più di 200 adesioni, raccolta firme diretta ai datori di lavoro locali e alle istituzioni regionali, Michele Emiliano in testa, in cui si chiedeva:

  • L'innalzamento della paga giornaliera almeno del 10%, in parte anche per il tramite dell'abbassamento consistente del carico fiscale in busta paga.
  • L'annullamento della disciplina del TFR in busta paga, con la sua liquidazione a fine rapporto.
  • L'abbassamento dell'età pensionabile a 60 anni per gli operai agricoli ed i piccoli imprenditori agricoli in quanto soggetti che svolgono un lavoro pesante e logorante e la conseguente abolizione della Legge Fornero.
  • Dimezzamento della pressione fiscale a carico dei piccoli imprenditori agricoli e una maggiore tutela dei prodotti tipici dall'aggressività del mercato e dei prodotti scadenti esteri e dall'espansione delle Agromafie, nonché un sostentamento temporaneo per resistere alla devastazione della crisi economica nazionale.

Tutto ciò ha portato, dopo un mese di lotte, allo sciopero organizzato il 1 settembre a San Ferdinando di Puglia da parte di quei "Fascisti" di Forza Nuova, a detta dei responsabili locali della CGIL, e di SINLAI.

Come è mai possibile che la Triade dei Sindacati nazionali (CGIL,CISL e UIL) non intervenga, si disinteressi, mentre movimenti nazionalisti ed identitari scendono in strada a scioperare con i contadini italiani? Forse qualcosa sta veramente cambiando sugli scenari sindacali e politici d'Italia.

"FN e SINLAI: Proclamiamo Sciopero il 1 Settembre. Ora in marcia per riprenderci la nostra dignità!"

Così scrive nel loro comunicato stampa in cui annunciano lo sciopero dalle ore 5:00 alle ore 12:00 a San Ferdinando di Puglia, "perché stanchi del silenzio assordante di Istituzioni regionali, in primis Michele Emiliano seguito da Di Gioi e Leo, nonché dall'immobilità degli altri sindacati". Poi si scagliano contro gli esponenti locali dei sindacati maggioritari in Italia, iniziando da CISL e UG:

"Mentre gli altri sindacati di sistemi parlano solo noi di SINLAI e Forza Nuova ci muoviamo e lottiamo sul serio.

Ci fa schifo guardare l'atteggiamento servile di UGL e CISL che hanno firmato dopo 11 anni un nuovo contratto provinciale di settore che decurta i diritti dei lavoratori: in pratica, quello che hanno firmato due settimane fa, non è un contratto a vantaggio dei lavoratori agricoli ma la condanna a morte certa di questi."

Per poi concludere il loro attacco contro la CGIL, rea di rimanere inerme a dir loro: "Poi si aggiunge il teatrino comico della CGIL locale che non firma quel contratto provinciale ma che comunque non fa niente per questo scempio, se non inutili e continue riunioni sindacali ad Andria che finiscono sempre fra chiacchiere e tarallucci e vino fra Giuseppe Deleonardis e Gaetano Riglietti, rispettivamente Segretario della CGIL BAT e responsabile FLAI CGIL della stessa provincia, che nell’ultima riunione altro non hanno saputo fare che prevedere altre inutili riunioni sindacali, oltre a criticare l'operato di Forza Nuova solo perché "fascista" a detta loro."

Intanto in città si respira un aria palpabile di tensione, e non certo tra datori di lavoro ed operai come logico che sia, ma fra le forze poliche ed i sindacati di sinistra locali ed i militanti di Forza Nuova insieme ai braccianti italiani, in una lotta assurda ed illogica che la sinistra muove proprio contro i lavoratori di San Ferdinando, mossa da una frenetica gelosia, una misera gelosia, a mero sfondo politico, che porta alcuni membri di sinistra e dei sindacati di sistema a strappare i manifesti di Forza Nuova e Sinlai sparsi per la città.

"Segnatevi sul calendario il 1 settembre, perché sotto le bandiere italiane i contadini ed i braccianti, insieme a SINLAI ed i militanti di Forza Nuova, marceranno per riprendersi la loro dignità, per riprendersi il loro futuro, dritti verso la Rivoluzione!" - così concludono i militanti di Forza Nuova, i membri del SINLAI e gli appartenenti al comitato Contadini in Marcia, chissà se sia un auspicio, una promessa o una minaccia. Staremo a guardare.