L'ufficio nazionale di statistica del Regno Unito ha diffuso dei dati importanti: a marzo il flusso netto di stranieri in cerca di lavoro nel Regno Unito è stata di 246 mila unità. Nello stesso periodo del 2016 fu pari a 327 mila persone. Oltre 80 mila persone in meno. È il primo effetto della Brexit, che ancora tecnicamente non c'è, ma la sua influenza è già evidente: non si va a cercare lavoro dove sai che le norme stanno per cambiare. La metà del calo è dovuta alla netta diminuzione dell'ingresso di lavoratori dell'area Ue ( -51.000). Cosa accadrà in futuro?

Non lo sappiamo e in ogni caso appare evidente che la Brexit è stata prima di tutto una reazione che ha ragioni non economiche, ma culturali. I Brexiters dicevano: "Take back control". E l'immigrazione e le regole europee sulla libera circolazione erano il tema chiave.

Se l'obiettivo degli inglesi è “meno siamo, meglio stiamo”, il risultato potrebbe essere salutato con gioia e soddisfazione. Eppure ci sono alcuni aspetti che meritano una riflessione: se le imprese a Londra stanno faecndo le valigie e stanno trasferendo la loro sede legale altrove, vedi il caso di British Airway che ha spostato il suo headquarter a Vienna; ma gli immigrati che diminuiscono sono davvero un segno positivo per la società inglese?

Per esempio ci sono dei dottorati europei che avevano ricevuto finanziamenti per 4 anni, ma che a causa della Brexit, si trovano nella condizione di non sapere cosa accadrà del loro futuro. E che nel frattempo cercano nelle università del continente una stabilità che Londra non riesce a offrire.

Quindi ricapitoliamo: le banche stanno cercando altre sistemazioni in UE, addirittura molti si trasferiranno in Irlanda, nemesi della storia, le imprese hanno smesso di investire perché prima vogliono capire che tipo di Brexit ci sarà, molti lavoratori "skillati" si stanno tutelando cercando un futuro più stabile in Germania o in Francia.

Ieri è arrivata un'altra notizia che conferma quanto detto sopra: secondo KPMG, società di consulenza, circa un milione di lavoratori europei si sente a disagio nel Regno Unito, e sta cercando una sistemazione migliore in Europa. Alcuni di questi lavoratori sono camerieri e operai, ma molti invece sono medici, ingegneri, dirigenti che hanno un peso notevole nell'economia inglese.

Cosa succederà quando i medici italiani lasceranno Londra? Chi prenderà il loro posto? Il rischio è che la qualità del sistema diminuisca considerevolamente, e le conseguenze negative saranno vissute soprattutto dai più poveri.

Che tipo di lezione dobbiamo imparare noi in Italia?

1) Le conseguenze delle elezioni sono importanti e purttroppo si vedono nel lungo periodo.

2) Individuare soluzioni semplici per problemi complessi può essere funzionale nei dibattiti televisivi, ma poi nella realtà esse si dimostrano un fallimento.

3) Nel mondo globalizzato un Paese una volta ricco e importante può diventare povero e perdere rilevanza globale. Basta vedere gli esempi di Trump e della Brexit.