La notizia parrebbe avere del fantascientifico: eppure, a Roma, si vocifera che nella mancata candidatura alle prossime elezioni di Camera e Senato di Alessandro Di Battista, si celi in realtà di più che un banale "ritiro" dalla politica attiva. Tutt'altro. Il "Dibba", pare potrebbe prendere in considerazione una sua ipotesi sulla discesa in Campidoglio, se Virginia Raggi venisse condannata nei recenti processi. L'udienza della Sindaca è fissata al 9 gennaio, mentre un ipotetico rinvio a giudizio potrebbe arrivare non troppo distante quella data.

Insomma, come vociferano i pentastellati romani, se la situazione della Raggi si dovesse mettere male, il carismatico deputato grillino, parrebbe l'unica forte alternativa di grido per salvare la Giunta capitolina. Sicuro è, che l'annuncio del ritiro dalla politica di Di Battista, non piove certo a caso: l'ex cooperante internazionale infatti, potrà sfruttare l'ondata di commozione per il suo annuncio come spot del suo libro: ovvero, per traghettare al meglio la sua nuova autobiografia, e vendere qualche copia in più.

Nulla di male, ci mancherebbe, certo è che Di Battista non potrà stare molto senza fare nulla.

Intanto il libro è edito dal gruppo Berlusconi, e già questo è sinonimo di garanzia. Se poi alle copie vendute si dovesse aggiungere un verosimile anticipo, allora la nuova vita da "mammo" del parlamentare sarebbe tutt'altro quella da "precario".C'è da dire, inoltre, che esaurito un mandato da Parlamentare, un ex onorevole ha diritto a due anni di assegni mensili, della somma simile a quella di un normale impiegato: una sorta di buona uscita. Ovviamente, come spesso accade, ad una personalità pubblica e politica, non mancano certo le offerte di lavoro. Non di meno che a Di Battista, che alla buona uscita della Camera, potrà contare sul contratto con l'editrice berlusconiana.

Inoltre, sembra materializzarsi anche un sogno proibito al quale il parlamentare sembrerebbe ambire: una candidatura come Premier.

Infatti, dopo l'esclusione dalla primarie, la punta di diamante grillina sembra essersi convinta del suo ritiro. Intanto, Di Maio ha già escluso un coinvolgimento del "Dibba" in un ipotetico Governo a 5 Stelle. E Se invece Di Battista si calasse in trincea ad attendere il cadavere del suo amico, già Premier, per poi sostituirlo?Questo quanto sostiene Alessandro Sallusti nella sua ricostruzione.