Non sono piaciute a molti le parole pronunciate ieri dal Vice Premier, nonché ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha duramente criticato la stampa italiana, ponendo particolare enfasi e veemenza contro i media del gruppo l'Espresso. Di Maio ha parlato di una costante opera di mistificazione della realtà, che i grandi media italiani starebbero mettendo in atto da anni nei confronti del M5S, attraverso la diffusione di fake news.

"Quando siamo vicini a raggiungere un risultato ce lo devono distruggere. Quando non possono dire che non abbiamo mantenuto le promesse si inventano che la promessa è ridicola" ha dichiarato il Vice Premier, suscitando la reazione piccata di molte personalità illustri nel mondo del giornalismo, come Enrico Mentana, che ha parlato di 'Offesa ingiustificabile', aggiungendo poi: "Esiste un cosa che si chiama rispetto per chi lavora, è preoccupante che a irriderla sia il ministro del Lavoro, che il lavoro dovrebbe tutelarlo".

Ancor più dura la reazione di Roberto Saviano, che ha definito Di Maio come un 'pericoloso ignorante'.

Di Maio duramente criticato da Roberto Saviano dopo le parole contro la stampa

Il giornalista e concittadino del ministro – rispondendo tra le righe alle frasi del Vice Premier, che aveva parlato di un'ipotetica imminente chiusura di molti giornali – si è detto convinto del fatto che molto presto Di Maio e quella che ha definito come 'la cricca di suoi paesani', saranno solo un ricordo.

Queste le parole di Saviano: "Il 7 ottobre 2006 la giornalista russa Anna Politkovskaja è stata uccisa a Mosca. Anna Politkovskaja era stata ripetutamente accusata dal governo di Putin di divulgare notizie false per mettere in cattiva luce lo Stato e le autorità. Il Potere russo aveva provato a screditare in ogni modo il lavoro di Anna, fino al giorno della sua scomparsa.

Ieri il Vice Premier Luigi Di Maio ha parlato, con malcelata soddisfazione, di possibili chiusure di grandi giornali italiani. Di Maio è un pericoloso ignorante (che spesso e volentieri tracima nel ridicolo, come ha spiegato molto bene Marco Travaglio nel suo ultimo editoriale).

In Di Maio l’ambizione ha ormai del tutto sovvertito ogni scala di valori. Per nostra fortuna lui e la cricca di suoi paesani, che ha voluto con sé al Ministero del Lavoro, tra non molto saranno solo un ricordo, purtroppo però con i danni che, nel frattempo, queste cavallette avranno arrecato all'Italia dovremo fare i conti a lungo.

Oggi, ripensando al sacrificio di Anna Politkovskaja, le frasi di Di Maio sembrano un sinistro avvertimento, rivolto a chi sa che il proprio dovere è criticare il Potere, sopratutto quando il potere decide di autoproclamarsi interprete dello spirito del popolo".