Oltre alla chiusura della Borsa in negativo e all'aumento dello spread, l'intesa raggiunta dalla coalizione gialloverde inasprisce anche la posizione di Lucia Annunziata, giornalista direttrice dell'Huffington Post. Difatti, è dal suo giornale che lascia affiorare, tra domande e risposte, le dure conseguenze che il Paese italiano si troverebbe ad affrontare nel caso in cui la Commissione Europea dovesse promuovere la legge di bilancio.
Intanto, Bruxelles prende tempo per sottoporre a vaglio critico i documenti programmatici del bilancio per il 2019 e che interessa tutti i Paesi che fanno parte dell'Eurozona, ivi compresa l'Italia.
Attraverso Pierre Moscovici, il commissario agli Affari economici, la Commissione Europea ha fatto sapere che non è sua intenzione aprire una frattura con lo Stato italiano.
Abolizione della povertà quale misura elettorale
Il Def di Luigi Di Maio che definisce le condizioni per abbattere la povertà, secondo Lucia Annunziata, non sarebbe altro che una 'povera misura elettorale'. Portare il deficit-pil al 2,4% non è una manovra volta a ridurre drasticamente, fino a farla sparire, la povertà. Si tratta, piuttosto, di un atto inaccettabile sia per i mercati che per gli italiani.
L'obiettivo di Luigi Di Maio
Il ministro del Lavoro - prosegue la giornalista - fa del Def "un mezzo per intraprendere un altro percorso".
Il miglioramento della situazione italiana è direttamente proporzionale allo scontro con l'Europa e quest'ultima si troverà di fronte ad una scelta: accettare il rialzo al 2,4% oppure lasciare.
Ma questo non è altro che il piano B, un piano dichiarato nella prima versione del contratto di governo, attribuita a Matteo Salvini, e di fatto cancellata.
Tale scoperta mise a rischio la formazione della coalizione, ma tutti hanno dimenticato o hanno voluto dimenticare - replica l'Annunziata - che l'obiettivo primario del Movimento Cinque Stelle fosse l'uscita dall'Euro.
Un traguardo che non è stato assolutamente modificato e che, anzi, si palesa in quel Def che Di Maio decanta e che lo ha portato ad esultare con i suoi adepti a Palazzo Chigi dopo il raggiungimento dell'accordo.
Il Def, insomma, segna l'inizio della fine, della rottura con l'Unione Europea.
Il grillino dichiara guerra
Nelle dichiarazioni affidate al suo giornale, l'Huffngton Post, Lucia Annunziata, non nasconde nulla e avanza ipotesi tali da far tremare. Parte dal presupposto che quella del vicepremier pentastellato sia una vera e propria dichiarazione di guerra, il che porta a delle conclusioni lungi dall'essere positive.
Innanzitutto, il conflitto contro l'Europa potrebbe risolversi a suo favore. Ciò è dato dal fatto che la stessa Unione Europea si trova in una fase in cui non c'è nulla dell'unitarietà e della compattezza che sembrava avere molto tempo fa: e, quindi, può essere sfidata con una possibilità di vittoria.
Macron e Merkel avvitati in una spirale discendente, l'Inghilterra fuori dall'Eurozone, gran parte degli Stati europei orientali in rivolta. Dunque, la sfida potrebbe avere un esito positivo.
In secondo luogo, la risposta da parte dell'Europa e dei mercati potrebbe essere dura e avviare la diatriba che porterebbe ad una rottura totale. La macabra scoperta è che nessuna delle soluzioni migliorerà di fatto la situazione dell'Italia e degli italiani.
Ma per Lucia Annunziata non finisce qui. Dipinge uno scenario ancora peggiore: "Il governo gialloverde pensa, forse, di abbandonare l'Europa senza pagare nessun prezzo? La gente continuerà a credere alle favolette raccontate dai grillini?". Ma - conclude la giornalista - "io sono una deficiente, gli italiani hanno dato prova di non esserlo".
L'Italia contro le regole europee
Pur rispettando i parametri di Maastricht (il deficit al 3%), l'Italia contravviene alle norme europee che impongono di portare l'asticella del deficit verso lo zero per ridurre potenzialmente il debito di quei Paesi che potrebbero annientare l'Euro e, fra questi Paesi, l'Italia appare al primo posto con il rapporto debito/Pil superiore al 130%.
L'ex presidente francese, Pierre Moscovici annuncia che non è volontà della Commissione Europea creare una rottura con lo Stato italiano, ma non rispettare le regole europee e non ridurre il debito impoverisce il Paese.
Ciononostante, il Governo italiano non esita a fare un passo indietro. I vicepremier italiani fanno sapere che non sono alla ricerca di uno scontro, ma cooperano per far sì che il Paese s'incammini verso la crescita per ridare speranza e fiducia.