La cena tra il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Juncker Presidente della commissione europea e i suoi vice presidenti Moscovici e Dombrovskis pare sia riuscita a riportare il sereno tra Roma e Bruxelles. Almeno a parole, anche perché l'interesse di tutti è quello di cercare di abbassare i toni per tenere basso lo spread. Nel frattempo la trattativa non sarà semplice e andrà avanti ad oltranza.

Il presidente del Consiglio ha mostrato un certo ottimismo sul fatto che la trattativa possa riuscire ad evitare la procedura di infrazione che avrebbe disastrosi specialmente dal 2019, in quanto dovrebbe finire il quantitative easing della Banca centrale Europea diretta da Mario Draghi.

Conte: 'La manovra è solida'

''Al Presidente Juncker ho detto che la nostra manovra è solida ben strutturata e gli ho illustrato punto per punto le nostre riforme - ha detto il Premier - abbiamo parlato del nostro piano per le infrastrutture e del nostro corposo piano di investimenti pubblici che vogliamo accelerare.

Sono misure che porteremo avanti con convinzione perché possono garantire la crescita dell'economia, misure alle quali non possiamo rinunciare.

Stiamo lavorando per garantire un presente e un futuro migliore agli italiani. Ce la metteremo tutta per cambiare il paese'', ha concluso il Premier.

La cena non è stata risolutiva

Come ammesso dallo stesso Premier la cena non ha al momento risolto la differenza enorme di vedute tra l'Europa dell'austerity e il nostro paese.

Però leggendo tra le righe qualche passo avanti pare ci sia stato. L'Italia infatti ha chiesto tempi più lunghi per portare avanti una trattativa, molto probabilmente perché ha in cantiere la possibilità di abbassare il deficit di qualche decimale.

Per fare ciò però ha bisogno di tempi più dilazionati per trovare i soldi che permetterebbero all'attuale esecutivo di non smontare le misure principali di questa manovra.

Ad esempio per la prima volta si è parlato della possibilità di vendere gli asset non strategici, portando avanti anche le annunciate dismissioni di alcuni beni pubblici. Il ricavato di questa ''spending review'' potrebbe far guadagnare 1-2 decimali che costringerebbero la commissione ad accettare la manovra Italiana. Senza dimenticare che il Governo Conte in teoria potrebbe avere davanti a sé 5 anni di governo, mentre l'attuale commissione europea sa benissimo di avere i mesi contati, in quanto a maggio si andrà a votare per le elezioni europee che rischiano di portare un nuovo scossone dopo quello del 4 marzo.