Botte da orbi mediatiche nello studio di Quarta Repubblica nel corso dell’ultima puntata del talk show condotto su Rete 4 da Nicola Porro, costretto più volte a spegnere il microfono ai suoi esagitati ospiti. Il tema della discussione sono i possibili effetti violenti che la continua campagna di pesante satira e di disprezzo nei confronti di Matteo Salvini può generare, soprattutto dopo il pacco bomba inviato al sindaco di Torino Chiara Appendino.

Sul banco degli imputati c’è Vauro Senesi, il noto vignettista che recentemente ha proposto ‘sette modi in cui uccidere Salvini’. Con lui Andrea Costa dell’associazione pro migranti Baobab. A puntare il dito contro Vauro, che paragona continuamente il leader della Lega al fascismo e al nazismo, c’è un trittico di ‘giudici’ da far paura: Giuseppe Cruciani, Mario Giordano e Alessandro Sallusti. Il risultato di questo mix non poteva che essere esplosivo.

Mario Giordano e Alessandro Sallusti all’assalto di Vauro

Lunedì 1 aprile è andata in onda su Rete 4 l’ultima puntata di Quarta Repubblica. In studio ci sono Costa e Sallusti.

In collegamento video Giordano, Cruciani e Vauro. Lo spettacolo può iniziare. Nel video postato sul sito ufficiale del conduttore si sente subito il vignettista negare decisamente di voler giustificare quanto accaduto a Torino, con il sindaco Appendino destinatario di una busta esplosiva, fortunatamente rimasta inesplosa. “Ma tu stai scherzando col fuoco”, lo riprende Mario Giordano ripetendo come un disco rotto questa frase e facendo riferimento alla satira di Vauro, considerata violenta e fomentatrice di odio. A quel punto il direttore de Il Giornale decide di metterci un altro carico chiedendo conto al disegnatore della sua firma posta sotto l’appello in favore del terrorista Cesare Battisti.

“È stata una mia colpa”, si difende un imbarazzato Vauro.

Ci si mette pure Giuseppe Cruciani

“Avvicinare Salvini al nazismo significa, di fatto, giustificare chi gli spara perché, se c’è un nazista, chi spara al nazista è un partigiano - Mario Giordano è un fiume in piena - Bisogna stare attenti quando si scherza perché poi c’è qualcuno che lo prende sul serio. Non si può continuare a dire che Salvini è un pericoloso nazista vicino a Hitler”. Ma la risposta di Vauro è immediata e decisa. “Questa è satira Giordano complimenti - sbotta il vignettista amico di Michele Santoro - non l’ho mandata io la bomba di Torino, ma non bisogna nemmeno sempre usare slogan fascisti come ‘Molti nemici molto onore’, ‘Tireremo diritto’ e ‘Me ne frego’”.

Nel dibattito irrompe allora a gamba tesa Giuseppe Cruciani. “Tu e Costa o ne fate una questione sostanziale e dite che c’è un pericolo fascismo con Salvini - dice rivolto a Vauro - oppure ne fate semplicemente una questione stilistica. Ma perché non volete ammettere la diversità? Se non ti piace non lo voti”.