La situazione di molti Stati europei, negli ultimi anni, è stata segnata da una grande incertezza e dall'avanzata di forze populiste, nazionaliste o anti-sistema. Per questo motivo, il voto politico ellenico di ieri, domenica 7 luglio, risulta cruciale per le sorti della Grecia stessa e, in parte, anche per l'andamento politico dell'intera Unione Europea.

Verso i risultati definitivi

Secondo le ultime proiezioni post voto (ormai vicinissime ai risultati definitivi), le Elezioni politiche del 2019 assegnano la vittoria a Kyriakos Mitsotakis, leader del partito Nea Dimokratia. In particolare, il suo partito raggiunge un consenso di quasi il 40% dei voti espressi, corrispondente a 158 seggi su 300 totali, ovvero la maggioranza assoluta in Parlamento.

La formazione di sinistra SYRIZA (guidata da Alexis Tsipras), invece, riesce a raccogliere un gradimento di circa il 31,5%, corrispondente ad 86 seggi, che le consentirà di essere il principale partito di opposizione.

Oltre a SYRIZA, siederanno all'opposizione il partito di centrosinistra KINAL (all'8% circa), i comunisti del KKE ed il partito dell'ex ministro Yanis Varoufakis (che ha di poco superato la soglia di sbarramento).

Da segnalare, inoltre, il discreto risultato dei nazionalisti di destra, appartenenti ad Elleniki Lysi, pari al 3,7% dei voti validi.

Infine, i neonazisti di Alba Dorata non riescono ad entrare in Parlamento, avendo più che dimezzato i loro voti rispetto al 2015 e rimanendo sotto la soglia di sbarramento.

La situazione politica della Grecia fino ad oggi

All'indomani del precedente voto del 25 gennaio 2015, il vincitore delle elezioni era stato il leader della Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA): Alexis Tsipras, con oltre il 36 per cento di voti validi, garantendosi 149 seggi su 300.

Nelle stesse ore, Antonis Samaras (leader del partito di centro-destra Nea Dimokratia) perdeva ottenendo il 28%.

In partito di estrema destra Alba Dorata, invece, la quale otteneva un ragguardevole 6,28%.

Le prospettive per il Paese

Il risultato delle ultime elezioni greche indica certamente tre direzioni importanti.

La prima è la netta affermazione del centro-destra che riesce ad ottenere addirittura un numero di seggi tale da garantirgli l'autosufficienza parlamentare (sinonimo di stabilità per il Paese).

La seconda è la tenuta dei partiti tradizionali di centrodestra e di sinistra e quindi la "buona salute" del bipolarismo.

La terza, è la grandissima perdita di consenso per la formazione Politica di ispirazione neonazista Alba Dorata, che esce dal Parlamento.

Su queste tre linee-guida, i politici, gli analisti e gli appassionati di politica avranno maggiormente da riflettere.