In data 3 luglio 2019 David Sassoli, esponente del Partito Democratico, è stato eletto nuovo Presidente del Parlamento Europeo. Dunque è ufficiale: sarà lui a prendere il posto del suo predecessore Antonio Tajani (appartenente al partito italiano Forza Italia e alla famiglia europea dei Popolari).

Come hanno votato i gruppi parlamentari italiani

È interessante analizzare come si sono mossi i partiti italiani in questa partita politica. Per la verità, a sostenere la candidatura di Sassoli è stato solo il Pd, mentre Forza Italia si è astenuta. La Lega e Fratelli d'Italia hanno votato per il ceco Jan Zahradil (appartenente ala famiglia dei Conservatori e Riformisti Europei), mentre il Movimento 5 Stelle ha lasciato libertà di voto ai suoi europarlamentari.

Già alla prima votazione, il tre volte eurodeputato del Partito Democratico aveva raccolto ampio consenso (325 voti, per la precisione), tuttavia non sufficienti a farlo vincere (sarebbero serviti 7 voti in più per vincere). Solo con la seconda tornata è riuscito ad aggiudicarsi lo scranno più alto del Parlamento Europeo.

Il primo discorso da neo-presidente

Nel suo primo discorso, Sassoli ha voluto subito ricordare i valori fondanti l'Unione stessa, per poi sottolineare l'importanza di rivedere gli accordi di Dublino (in materia di richiesta d'asilo nei Paesi europei) in chiave maggiormente solidaristica fra gli Stati Membri. Si è poi pacatamente scagliato contro i nazionalismi ideologici, visti come dei virus in grado di contaminare l'intera Unione; nata, a sua volta, proprio per contrastarli.

C'è da aspettarsi, quindi, una grande attenzione ai temi sociali e al tema dell'immigrazione da parte del navigato eurodeputato.

Le prime reazioni: Zingaretti esultante, Salvini contrariato

Come da copione, il Segretario del Partito Democratico (Nicola Zingaretti) ha dimostrato tutta la sua approvazione per il nuovissimo incarico ricoperto dal collega di partito, David Sassoli.

All'estremo opposto, Matteo Salvini ha deciso di attaccare immediatamente il neo-presidente del Parlamento Ue, sostenendo che la sua elezione sarebbe stata frutto di una spartizione di poltrone fra Socialdemocratici e Popolari Europei e che non avrebbe tenuto in debita considerazione il risultato delle ultime elezioni europee.

Lasciando alla politica le solite beghe interne, tutti i cittadini europei (quelli italiani, in primis) si augurano che il nuovo Parlamento Europeo (guidato dal suo Presidente, fresco di elezione) sia in grado di ascoltare le loro istanze e di risolvere i loro principali problemi. Se ciò avverrà o meno appartiene al futuro, per il momento verrebbe da augurare buon lavoro all'Europarlamento insediato pochi giorni fa.