Nella giornata di ieri la nave Alan Kurdi, gestita dall'organizzazione tedesca Sea Watch ha raccolto 40 migranti nella zona Sar di competenza della guardia costiera libica. Successivamente all'avviso dell'avvenuto soccorso, ha però contravvenuto all'ordine ricevuto di attraccare a Tripoli.

L'organizzazione che gestisce la nave "umanitaria" ha infatti comunicato alle locali autorità di considerare la Libia quale "paese in guerra" e pertanto, secondo una loro interpretazione delle norme internazionali, hanno deciso di non obbedire alle loro richieste, volgendo la prua verso Lampedusa.

Si profila all'orizzonte un nuovo braccio di ferro con il Ministro dell'Interno Matteo Salvini

Nel frattempo, in ottemperanza alle norme contenute nel "decreto sicurezza bis", le autorità italiane hanno già notificato al comandante dell'imbarcazione il divieto di ingresso nelle acque italiane firmato dai ministri Matteo Salvini, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta.

Dalla nave Alan Kurdi arriva la conferma del provvedimento, ma questo non ha impedito al comandante di fare rotta verso l'Italia, appellandosi alle autorità di Bruxelles al fine di trovare una negoziazione utile per trovare un'accoglienza per le 40 persone soccorse in alto mare.

A bordo, informano dall'organizzazione umanitaria, vi sono infatti due neonati ed un bambino molto piccolo e le condizioni meteo, a quanto pare, dovrebbero peggiorare.

Salvini ha dichiarato di non voler assolutamente cedere alle loro richieste

Con un perentorio "Io non mollo" il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha dichiarato di non voler assolutamente accogliere la richiesta dell'Ong Sea Watch di far attraccare in un porto italiano la loro nave Alan Kurdi. Si profila all'orizzonte un nuovo braccio di ferro con l'Europa per definire il porto d'attracco che possa consentire lo sbarco delle persone soccorse.

Solo pochi giorni fa il governo tedesco aveva polemicamente attaccato lo stesso Vice Presidente del Consiglio, chiedendogli a più riprese di aprire i porti italiani alle navi gestite dalle Ong per consentire lo sbarco dei migranti da loro soccorsi.

Un appello analogo fu rivolto al Governo italiano una decina di giorni fa da parte di Emmanuel Macron.

Invocando le norme del diritto internazionale e del buonsenso aveva dichiarato di voler proporre il medesimo provvedimento addirittura in sede europea. Per alcuni osservatori ci troveremo di fronte ad una nuova partita ad alta tensione, tra Matteo Salvini e l'asse franco-tedesco. Da Bruxelles, al momento, non risultano interventi in merito e la sensazione è che l'Italia sia lasciata sola a gestire l'ennesimo caso che riguarda una nave ong.