Da diverso tempo si assiste allo scontro tra Matteo Salvini e le organizzazione umanitarie non governative internazionali. Nelle ultime ore lo stesso ministro dell'Interno italiano è stato condannato da un giudice tedesco, in quanto avrebbe violato il diritto d'autore pubblicando una foto di un membro dell'equipaggio della nave della ONG Mission Lifeline. Più precisamente, si tratta di un'immagine di Soren Moje che è stata scattata dal giornalista Friedhold Ulonska, anch'egli presente nell'imbarcazione.

Il segretario della Lega rischierebbe fino a sei mesi di reclusione

Stando a quanto riportato da un articolo pubblicato sul sito del Giornale, nel giugno del 2018 lo staff della Lifeline aveva dato del "fascista" al segretario della Lega Nord. In seguito all'accusa, Salvini aveva deciso di postare la foto di Moje su diversi social come Facebook, Twitter e Instagram. L'immagine di Soren Moje era già stata diffusa sul sito della ONG e, a seguito della decisione del tribunale di Francoforte, ora Salvini dovrebbe rimuovere le immagini o rischia fino sei mesi di reclusione e fino a 250 mila euro di multa.

Il fotografo: 'Salvini deve rispettare la legge come tutti'

Stando al già citato articolo del Giornale, sulla vicenda si è fatto sentire anche il fotografo dell'immagine ripresa dal politico leghista. Entrando nei dettagli, sul sito di 'Mission Lifeline' Ulonska ha sostenuto che Matteo Salvini "usa come strumento del suo incitamento contro di noi materiale fotografico di missioni di salvataggio". Tali foto, ha specificato il giornalista e membro della ONG, sono di sua proprietà e il leader della Lega non gli ha mai chiesto se potesse utilizzarle.

Oltre a ciò, Ulonska ha affermato che Salvini dovrebbe rispettare la legge come tutti e, inoltre, ha ribadito che se ciò non succede è un loro piacere ricordargli i limiti delle sue azioni con tutti i mezzi costituzionali possibili.

In tal modo, l'esponente dell'organizzazione umanitaria ha fatto capire che la Lifeline non è disposta ad indietreggiare nell'ambito della 'battaglia' che sta interessando il ministro dell'Interno e l'attivismo umanitario pro-migranti.

D'altronde, c'è da dire che negli ultimi giorni Salvini e il governo italiano sono stati interessati dalla vicenda legata alla Open Arms e allo sbarco di tre migranti a Lampedusa. A sostegno della ONG sono intervenuti anche tre volti noti del mondo del cinema mondiale come Richard Gere, Antonio Banderas e Javier Bardem. Ciò non è stato affatto apprezzato da parte di Salvini e di altri esponenti importanti della destra populista e sovranista, come Giorgia Meloni.